Al Premier Matteo Renzi, al Ministro degli Esteri Federica Mogherini: RITIRIAMO L'AMBASCIATORE ITALIANO IN ISRAELE!
L'operazione militare israeliana "Protective Edge" in corso a Gaza dall'8 luglio, lungi dall'essere - come suggerirebbe il suo nome - un'azione difensiva, continua ogni giorno a dimostrarsi un massacro al di la` di qualsiasi possibile giustificazione. Il bilancio delle vittime palestinesi aggiornato all'8 agosto era, secondo le Nazioni Unite, di 1922 persone, per il 73% civili. Nella striscia di Gaza sono state colpite scuole, ospedali, infrastrutture, campi profughi, oltre a diecimila abitazioni civili distrutte. Questi sono cronologicamente gli ultimi fatti di oltre sei decenni di inaccettabili violenze e soprusi dello stato di Israele ai danni della popolazione palestinese, a partire dalla Nakba - la diaspora palestinese - nel 1948, passando per l'occupazione di Cisgiordania e striscia di Gaza nel 1967.
Davanti a tutto questo, cosa fa l'Italia?
Se da un lato il nostro ministro degli Esteri rilascia dichiarazioni di condanna per la presa di mira di "edifici dell'ONU, bambini e civili", di fatto l'Italia ha con Israele un rapporto di importante cooperazione militare. Esercitazioni militari dell'aviazione israeliana sono in programma al poligono di Capo Frasca, in Sardegna. Il nostro Paese e` per Israele addirittura il maggior fornitore europeo di sistemi bellici, tra cui due M-346 (aerei addestratori, che pero` possono anche essere configurati come bombardieri) venduti dal gruppo Alenia-Aermacchi al governo israeliano mentre gia` era in corso l'offensiva a Gaza, e cannoni navali e sensori radar che oggi vengono utilizzati da Israele nella stiscia di Gaza - esportazioni illegali per la legge italiana in quanto destinate a un Paese in guerra.
Il 23 luglio la Commissione per i Diritti Umani dell'ONU a Ginevra ha proposto l'urgente istituzione di una commissione di indagine su eventuali crimini di guerra commessi dall'esercito israeliano. La risoluzione e` stata approvata, ma non grazie all'appoggio italiano: l'Italia infatti, come molti altri paesi europei, si e` astenuta, in tal modo sostenendo indirettamente la posizione degli USA che, unici tra i votanti, hanno espresso parere contrario.
Riteniamo inaccettabile l'ambiguita` della posizione italiana nel conflitto israelo-palestinese. Esprimiamo la nostra indignazione per l'appoggio militare a Israele e il voto di astensione alla risoluzione ONU, che di fatto rappresentano un avallo al massacro in corso a Gaza, contro la nostra volonta` e quella - siamo certi - della maggioranza dei cittadini italiani. Chiediamo che qualunque tipo di appoggio militare italiano a Israele cessi immediatamente e che il governo del nostro Paese adotti una posizione di netta condanna dell'operazione militare israeliana nel suo complesso, non solo a parole ma tramite l'azione forte di rottura delle relazioni diplomatiche con lo stato di Israele. Brasile, Cile, Peru`, Ecuador e El Salvador lo hanno gia` fatto. La comunita` internazionale puo` fare molto per fermare questo conflitto e deve far sentire la sua voce; e noi come cittadini italiani dobbiamo esigere che l'Italia rappresenti a livello internazionale la nostra volonta`.
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Approfondimenti.
sull'origine storica del conflitto israelo-palestinese:
Martin Bunton, "The Palestinian-Israeli Conflict: A Very Short Introduction"
Ilan Pappe`, "La pulizia etnica della Palestina"
sulle condizioni di vita nei territori occupati e gli abusi da parte dei militari israeliani:
http://www.shoah-nakba.it/palestina-oggi
http://www.breakingthesilence.org.il
sulla partnership militare tra Italia e Israele:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/16/armi-e-sistemi-bellici-italia-primo-fornitore-ue-di-israele-rete-disarmo-la-smetta/1061611/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/31/gaza-i-caccia-israeliani-si-esercitano-in-sardegna/1077549/
sulla risoluzione ONU del 23 luglio:
http://www.assopacepalestina.org/2014/07/risoluzione-ginevra/