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Attuazione di misure urgenti a tutela del Fiume Sele: il fiume che sfocia in tre mari

Attuazione di misure urgenti a tutela del Fiume Sele: il fiume che sfocia in tre mari

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Questa petizione è stata creata da GRUPPO A. e potrebbe non rappresentare il punto di vista della comunità di Avaaz.
GRUPPO A.
ha lanciato questa petizione diretta a:
Ministero Dell'Ambiente, Autorità di Bacisno Interregionale del Sele, Enti ed Organi competenti

IL FIUME CHE SFOCIA IN TRE MARI
Proteggiamo il Fiume Sele - Petizione popolare per l’attuazione di misure urgenti a tutela del Fiume Sele

I sottoscritti cittadini,al fine di tutelare il Fiume Sele in virtù degli ultimi avvenimentiche hanno attentato alla sua biodiversità, espongono quanto segue.
Da sempre il rapporto tra il fiume Sele e la maggior parte delle sue genti è stato di profondo rispetto ed amore.
Già gli antichi poeti, storici e filosofi, nelle loro pagine, hanno decantato il territorio e la magia delle sue acque cioè quella di mutare in pietra qualunque oggetto ligneo che restasse immerso per qualche tempo: Omero, Virgilio, Strabone, Aristotele (IV sec a.c.), Plinio, Silio Italico. Fino ad arrivare a Giuseppe Ungaretti che esalta la bellezza dei luoghi e l’importanza del Sele per “chi ha sete”.
È stato via di collegamento tra le aree costiere e l’interno, punto di riferimento delle popolazioni che vedevano in esso il segno delle civiltà.
Luogo di culto religioso con il tempio di Giunone Argiva, Diana Efesina, il Dio Silvano, il culto di San Vito. Luogo di battaglie storiche con la grande e famosa ribellione dei gladiatori di Capua guidati dall’eroico Spartaco.

Luogo di confine geografico con la Lucania. Le sue sorgenti a Caposele, prima delle captazioni, salvavano gli abitanti dalla peste e dal colera.

Un fiume che non crea distruzione (mai si è sentito parlare di piene catastrofiche, calamitose, tragiche) ma solo vita. Oggi dà da vivere a milioni di persone sia con la sua piana fertilissima irrigata dalla stessa sua acqua, sia come elemento vitale per l’uomo: si dissetano milioni di persone.

Rimane ancora, nonostante le eccessive captazioni, uno dei fiumi più puliti d’Italia: la presenza della lontra è la diretta testimonianza.
Proprio per questo il fiume Sele, con i suoi numerosi affluenti,merita rispetto ed attenzione. Ancor di più oggi dopo gli avvenimenti verificatesi a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro che hanno portato alla morte di numerose trote. Rispetto ed attenzione che devono passare attraverso delle politiche di salvaguardia ambientale e degli habitat, dagli eccessivi emungimentialla cura degli impianti di depurazione ,all’attenzione su opere pubbliche e private, nonché su spargimenti e scarichi illeciti che incidono negativamente sull’ecosistema fluviale.

Così come è necessario avere una maggiore vigilanza ambientale per tutelare le sorgenti, i bacini idrici e tutto il suo corso.
Un fiume che si trova tra due centri quello pugliese e quello campano; portatore di ricchezza sia naturale che economica che non trova le giuste attenzioni, nessuna forma di finanziamento, nessuna forma di investimento, nessuna tutela.Un fiume che sfocia in tre mari: nel Tirreno attraverso il suo corso naturale, e nei mari Adriatico e Ionio,attraverso quelloartificiale, forzato dall’uomo per mezzo dell’Acquedotto Puglieseche lo ha deviato fino a S. Maria di Leuca e che con il suo tratto terminale diventa fontana monumento.
In 64 km (bacino idrografico 3.350 Kmq, 88 Comuni, tre province Avellino, Salerno, Potenza) si racchiude la straordinarietà e la bellezza del Sele: uno dei fiumi più importanti d’Italia, uno dei più puliti (almeno fino a pochi mesi fa), sede di una straordinaria biodiversità, fonte di ricchezza economica. Un fiume che incrocia due aree naturali protette della Campania: il Parco dei Monti Picentini, parco naturale regionale e la Riserva Sele Tanagro , sito di interesse comunitario (IT8050049 e IT8050010)
Questo è il nostro patrimonio da difendere. Alla lentezza delle istituzioni, alla poca attenzione di alcuni enti è la società civile che deve rispondere.Questo è lo scopo della petizione, far aprire le porte chiuse dell’indifferenza verso i problemi che riguardano questo fiume ma, in generale, verso il mondo dell’ambiente che è necessario, fondamentale alla sopravvivenza del genere umano.Per tali ragioni storiche, culturali, geografiche ed ambientali i cittadini

Chiedono

Al Ministro dell’Ambiente, all’Autorità di bacino interregionale del Sele e agli Enti ed Organi competenti

- Verifiche dei fattori che hanno danneggiato la fauna ittica (indice di qualità sullo stato del fiume)
- Controlli periodici sullo stato del fiume con analisi chimica e microbiologica , di tipo quantitativo e qualitativo dei microrganismi compresa eventuale presenza di inquinanti (tipo arsenico ecc.)
- Monitoraggio periodico sul rispetto nel Minimo Deflusso Vitale così come stabilito dalla Autorità di Bacino Campania Sud ed Interregionale del Fiume Sele con Delibera del 31 Luglio 2013, pubblicata sul BURC n.56 del 14 ottobre 2013 (disponibile sul sito http://burc.regione.campania.it)
- Istituzione immediata di organi qualificati per la vigilanza e il monitoraggio sistematico atto a garantire la salute dell’ecosistema in modo continuato e persistente
- Bonifiche lungo il corso del fiume, compresi gli affluenti, avendo constatato la presenza di un’ingente quantità di rifiuti urbani e speciali

Proponenti: Gruppo Attivo Luciano Grasso

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