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Questa petizione è chiusa
Proteggi il Salento! NO all'obbligo di trattamenti chimici contro la morìa degli ulivi

Proteggi il Salento! NO all'obbligo di trattamenti chimici contro la morìa degli ulivi

Questa petizione è chiusa
50 Sostenitori

paola C.
ha lanciato questa petizione diretta a:
Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia
C’è una pioggia di pesticidi che si prepara ad alluvionare il Salento, tutto, dall’Adriatico allo Ionio, da Leuca fino a Lecce.
Esistono comprovati rimedi interamente naturali per risolvere il problema, sia rimedi tradizionali (come i trattamenti con la calce) sia di nuova generazione (microorganismi effettivi), ma non vengono neanche considerati dai protocolli ufficiali. Perchè?
Sarà forse perchè la Monsanto sta investendo moltissimo in una sua partecipata, la Alellyx? Anagramma di xylella, Alellyx è la società di Monsanto che si occupa di scoprire nuovi semi e nuove varietà di piante resistenti alla xylella.
Forse è per questo che la Regione Puglia ha lanciato l'allarme e alimentato la paura?
Intanto è imposto l'obbligo di effettuare almeno due trattamenti chimici da maggio ad agosto e ripeterli poi tra settembre e dicembre sulla chioma di tutte “le piante di olivo, fruttifere e ornamentali”, oltre che “interventi con prodotti insetticidi a ‘spot’ su macchia mediterranea residuale, muretti a secco, superfici abbandonate purché verdi e quindi attrattive per i vettori”. Praticamente, ovunque. Un'intera regione devastata.
Una follia, secondo la Lega Tumori leccese, per cui la “cura è di gran lunga peggiore dell’infezione, essendo la chimica ( e i pesticidi lo sono) responsabile di gravi danni alla salute umana”.
Questo per combattere la xilella fastidiosa, il batterio presunto responsabile del disseccamento rapido degli ulivi che sta affliggendo il Salento. Ma in verità le ricerche scientifiche non dimostrano affatto che questo batterio sia il vettore principale della morìa degli alberi. La catastrofe ambientale potrebbe risalire a ben altro: i terreni e gli alberi sono devastati e depauperati da anni di diserbo ed arature indiscriminate, che hanno reso sterile il suolo e fragili le piante. Da questa condizione di debolezza ormai strutturale potrebbe derivare in realtà la patologia del rapido disseccamento.
E' comunque dato statistico dimostrato, e purtroppo inascoltato, che l'incidenza di tumori nella regione Puglia è ormai altissima.
E la regione che fa? Impone una cura che sarà devastante sul piano della salute, ma anche dell'economia del territorio: dalle irrorazioni non saranno risparmiate le aree parco, né i terreni coltivati a biologico. Per un centinaio di apicoltori si profila la cessazione dell’attività. Davvero non ci sono alternative? E gli impatti sono stati calcolati? Anche l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) mette in guardia, in un rapporto pubblicato a gennaio,e passato finora in secondo piano.
Cosa verranno a fare i turisti in Salento quest' estate? a rischiare l'avvelenamento? Le sostanze irrorate contaminano i suoli e le falde acquifere e si depositano in tutta la catena alimentare, dai vegetali agli animali fino ad arrivare direttamente nel nostro piatto.
FIRMA per cercare di fermare questa follia.


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