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NO alla nuova "Legge Truffa"

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Questa petizione è stata creata da Pietro C. e potrebbe non rappresentare il punto di vista della comunità di Avaaz.
Pietro C.
ha lanciato questa petizione diretta a:
Presidente Giorgio Napolitano
La legge elettorale è un elemento sostanziale per la vita democratica di un paese.
Il sistema proporzionale è un sistema tipico di una democrazia parlamentare, in cui anche gli ultimi possono avere voce e rappresentanza.

Un sistema maggioritario con liste bloccate, soglie di sbarramento alte e premi di maggioranza esagerati, prefigurano invece il cambiamento del modello istituzionale e sociale nel nostro paese,
prefigurando l'introduzione di un sistema presidenziale e un modello sociale e di rappresentanza all'americana, bipolare, dove chi ha soldi e potere condiziona sostanzialmente
le politiche governative e dove i partiti non sono più luogo di confronto ma strumenti utili unicamente ad organizzare primarie e la campagna elettorale al leader di turno,
e dove la maggioranza degli aventi diritto al voto non va a votare per la consapevolezza e la rassegnazione che anche nel cambio di schieramenti al governo
le proprie condizioni di vita non cambierebbero.
Se passerà la nuova legge elettorale il problema politico di fondo sarà legato al fatto che non saranno rappresentate in parlamento le istanze di interi strati sociali, spesso
i più deboli.


Crediamo sia necessario non rassegnarsi passivamente a quest'ultima aggressione alla vita democratica del nostro Paese.


Un pò di Storia
Fu il Fascismo – non a caso – ad abolire il sistema proporzionale e a reintrodurre un maggioritario particolare. Il Fascismo fra il luglio e il novembre del 1923, fece approvare
alla Camera e al Senato una nuova legge elettorale che introduceva un premio di maggioranza: avrebbe ottenuto i 2/3 dei seggi (alla Camera) la lista che avesse ottenuto il maggior numero
dei voti e il restante terzo, da ripartire su base proporzionale, alle liste rimaste soccombenti.

Il disegno era chiaro: eliminare di fatto ogni ipotesi di opposizione parlamentare, assicurarsi una maggioranza assoluta, accrescere l’indipendenza del potere esecutivo,
preparare un regime a partito unico. Esattamente ciò che tragicamente si avvererà e si realizzerà.
Caduto il Fascismo e ritornata la democrazia, nel 1953 De Gasperi, che per garantire alla DC e ai suoi alleati una maggioranza in grado di mantenere la stabilità governativa su una linea centrista,
fece approvare in Parlamento una legge che assegnava il 65% dei seggi alla Camera, al partito o al gruppo di partiti che avessero raggiunto il 50% più uno dei voti.
I risultati elettorali impedirono lo scatto di quella legge (i quattro partiti di centro, apparentati, ottennero solo il 49,85% dei voti)
ma i partiti di sinistra la battezzarono ugualmente legge-truffa.

Oggi Renzi propone che chi raggiunge il 36% dei voti abbia un premio di maggioranza del 18/20%. Altro che legge truffa di De Gasperi!
Ma non basta: nella scheda troveremo già decisi e stampigliati 4 candidati: decisi da pochi gerarchi di partiti e partitini, piccole e grandi lobby che aggregatisi in una coalizione,
semplicemente per motivi di interesse e di potere, decideranno chi candidare e dunque – a priori – si spartiranno i seggi.
All’elettore solo il compito di segnare con una croce e di avallare quanto è stato deciso in qualche stanza segreta dai capibastone.
Che candideranno – manco a dirlo – amici, famigli, portaborse, funzionari-dipendenti di partito purché tutti siano fedeli e servili nei confronti dei rispettivi “capi”.

A questa ennesima truffa è indispensabile reagire con un grande impegno di informazione e con una mobilitazione della opinione pubblica in difesa dei principi
di uguaglianza e pluralismo della Costituzione.

La nostra Costituzione, nata dal dialogo e dalla convergenza di culture diverse, ha assegnato a un Parlamento rappresentativo delle opinioni (plurime) e delle culture presenti

nella nostra società il potere di fare le leggi e scegliere i governi ricercando il massimo consenso.

Anche quando la distanza fra i rappresentanti di ideologie contrapposte era incolmabile nessuno ha mai pensato di impedire ad altre forze politiche che ottenessero
una quota di consenso popolare l’accesso al Parlamento. E’ stata perfino accettata, discutibilmente, la presenza di soggetti che, più o meno esplicitamente,
si rifacevano al fascismo, pur dichiarato fuori legge.

Quei Parlamenti hanno permesso, pur con tutte le difficoltà che la storia ci ricorda, la rinascita del Paese sul piano economico e sociale, la sua evoluzione in senso civile e solidale,
la sconfitta del terrorismo.
E’ oggettivamente falso affermare che i problemi che hanno portato alla implosione della ‘prima Repubblica’ siano addebitabili ai meccanismi elettorali, tant'è
il maggioritario prima e, poi, addirittura il porcellum non hanno evitato il ripetersi della corruzione dilagante e della fragilità degli esecutivi.
Al di là dei falsi proclami, quello che Sartori ha definito Pastrocchium ripropone, e in parte peggiora, gli elementi di incostituzionalità del porcellum,
interpretando in modo strumentalmente riduttivo la sentenza della Consulta.
Alla richiesta di limitare al minimo gli effetti distorsivi del ‘premio’ risponde stabilendo una soglia del 35% al primo turno, che consente comunque a chi ha ottenuto un terzo dei voti
(e quindi è stato rifiutato da 2/3 degli elettori) di avere la maggioranza dei seggi.
Questa legge Frankenstein, ottenuta cucendo insieme pezzi incoerenti, punta in realtà a imporre per legge il bipartitismo,
cancellando la possibilità che la crescente area del dissenso ottenga una rappresentanza, e a delegittimare il Parlamento,
composto da persone nominate e non elette, in una prospettiva di fatto presidenzialista.
A questa ennesima truffa è indispensabile reagire con un grande impegno di informazione e con una mobilitazione della opinione pubblica
in difesa dei principi di uguaglianza e pluralismo della Costituzione.


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