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Parametri più equi per l'assegnazione della dote scuola

Parametri più equi per l'assegnazione della dote scuola

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Questa petizione è stata creata da Iride Q. e potrebbe non rappresentare il punto di vista della comunità di Avaaz.
Iride Q.
ha lanciato questa petizione diretta a:
Roberto Maroni Presidente della Regione Lombardia e Assessore all’istruzio
LA DOTE SCUOLA È INCOSTITUZIONALE!

La Giunta Regionale della Lombardia ha approvato una

DELIBERA DISCRIMINATORIA

nei confronti degli studenti della SCUOLA PUBBLICA STATALE
che contrasta con i principi di uguaglianza sanciti dalla nostra Costituzione.

La Dote Scuola Lombardia 2014/2015 in breve:

✦ Per la prima volta viene ESCLUSA la SCUOLA STATALE PRIMARIA e il TRIENNIO DELLE SUPERIORI dal contributo per il sostegno al reddito.

✦ È previsto un BUONO SCUOLA SOLO PER GLI STUDENTI DELLESCUOLE (PRIVATE) PARITARIE, con redditi ISEE fino a 38.000€, che sottrae una grande quantità di denaro pubblico.

✦ Anche il CONTRIBUTO per la DISABILITÀ è destinato agli studenti delle SCUOLE (PRIVATE) PARITARIE, mentre la scuola pubblica statale soffre di enormi carenze di personale di sostegno, di materiale didattico e di laboratori funzionali per gli studenti disabili.

Vogliamo che le risorse destinate alla Dote Scuola (seppur ridotte a causa della carenza di fondi)vengano RIDISTRIBUITE PIU’ EQUAMENTEtra TUTTE le famiglie Lombarde!

Per questo vi chiediamo di mobilitarvi e aderire alle nostre iniziative per la TUTELA DELLA SCUOLA PUBBLICA STATALE E DEL DIRITTO ALLO STUDIO PER TUTTI GLI STUDENTI LOMBARDI

Abbiamo preso visione della DGR n.1320 del 31 gennaio 2014 e del conseguente avviso per l’assegnazionedella dote scuola emesso dalla Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, e non possiamo che restarne sconcertati.
Rileviamo infatti che gli atti sopra richiamati, pur rifacendosi ai principi recitati dall'art. 2 e dall'art. 8 della LR 19/2007, tendenti ad assicurare equità e pari opportunità per i cittadini nel percorso di istruzione e formativo, tuttavia introducono elementi di forte discriminazione a danno di quelle famiglie che, di necessità e/o anche per libera scelta, iscrivono i propri figli alla scuola statale.
Notiamo innanzitutto l’esclusione della scuola pubblica primaria da qualsivoglia contributo della dote scuola; se è vero, in generale, che i libri di testo sono gratuiti, è altrettanto tangibile la crescente difficoltà delle famiglie di acquistare supporti poco tecnologici ma molto necessari quali quaderni, album da disegno, pastelli colorati, ecc., ed ancor più di far fronte ai costi delle mense scolastiche o delle gite di istruzione.
Constatiamo poi che l'assegnazione della dote scuola componente "buono scuola"è riservato agli studenti che frequentano "corsi ordinari di studio presso scuole primarie, secondarie di 1° grado, secondarie di 2° grado paritarie o statali con retta di frequenza".
Si parla di retta di frequenza e non già di retta di servizio, nel qual caso, peraltro auspicabile, potrebbe rientrare la mensa scolastica.
Ma, parlando di istruzione obbligatoria, quali ed eventualmente quante, in percentuale, sono le scuole statali che impongono una retta di iscrizione o di frequenza?
Siamo tristemente a conoscenza soltanto dei casi delle scuoledi 2° grado che chiedono un “contributo volontario” alle famiglie per la sopravvivenza dell’istituto scolastico stesso, contributo che risulta assimilabile ad erogazione liberale e non già a retta di iscrizione rifondibile attraverso una dote scuola, contributo che peraltro è stato ritenuto anche di recente non ammissibile dallo stesso Ministro all’Istruzione.

Stante quanto sopra, e a meno di una non corretta nostra interpretazione sulla disposizione regionale sul buono scuola,TUTTE le famiglie che abbiano iscritto i figli alle scuole statali ne risultano escluse.

Per quanto riguarda la dote scuola “disabilità”, essa è riferita esclusivamente agli studenti iscritti alla scuola paritaria, e relativa a generiche “spese connesse al personale insegnante impegnato in attività didattica di sostegno”; in forma molto prosaica, potremmo dire che il denaro pubblico viene utilizzato per pagare gli insegnanti di sostegno nelle scuole paritarie, dimenticando che le maggiori problematiche per l’istruzione dei portatori di handicap sono assunte dalla Scuola dello Stato che, al di là dell’assegnazione di personale, spesso in difetto rispetto alle reali esigenze, non gode di alcun supporto per acquisizione di materiale didattico, per i laboratori funzionali, e per l’assistenza alle famiglie. Ne chiamiamo a testimoni i genitori che subiscono quotidianamente la disattenzione amministrativa verso la loro situazione e la farraginosità della burocrazia.
Ancora, riteniamo didovercontestare la scelta dei parametri diriferimento direddito per l’assegnazione dei buoni.
Mentre per i buoni libri il limite di reddito ISEE è posto a 15.458 euro, per il Buono Scuola (peraltro cospicuo se non eccessivo) che, come già detto, di fatto esclude gli studenti della scuola statale, viene aumentato del 150% e portato a 38.000 euro, assorbendo una quantità di denaro pubblico che potrebbe invece essere destinato ad un maggior numero di famiglie di minor reddito. Né si può dire cristallina la modalità di erogazione e di spesa dei vouchers assegnati.

In conclusione, ferma una verifica di correttezza degli aspetti amministrativi e di conformità ai principi costituzionali degli atti assunti da questaGiunta Regionale, quicitati, riteniamo che comunque essi esprimano un orientamento politico non rispondente ai principi di equità e garanzia propri oltre che della nostra Costituzione, anche della Comunità europea di cui facciamo parte, ma esasperi la scelta di rovesciare la logica del diritto vigente, mettendo al primo posto le scuole paritarie e da ultime quelle dello Stato.

Chiediamo pertanto che questa Amministrazione Regionale voglia accogliere il nostro invito a correggerela ratio degli atti emessi e voglia offrire realmente a tutti i propri cittadini pari opportunità di istruzione e formazione.

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