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AIUTATECI A FERMARE IL BIOGAS A CAPALBIO

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Questa petizione è stata creata da Comitato N. e potrebbe non rappresentare il punto di vista della comunità di Avaaz.
Comitato N.
ha lanciato questa petizione diretta a:
Leonardo Marras - Presidente della Provincia di Grosseto: presidente@provincia.grosseto.it, Marco Sabatini - Vice Presidente della Provincia di Grosseto: m.sabatini@provincia.grosseto.it, Luigi Bellumori - Sindaco Comune di Capalbio: sindaco@comune.capalbio.gr.it, Responsabile del Settore Tecnico del Comune di Capalbio Arch. Giancarlo Pedreschi: g.pedreschi@comune.capalbio.gr.it, Dirigente area ambiente e conservazione della natura della Provincia di Grosseto Dr. Giampiero Sammuri; g.sammuri@provincia.grosseto.it, Responsabile ARPAT Dipartimento di Grosseto Dr. Giancarlo Sbrilli: g.sbrilli@arpat.toscana.it, Soprintendente per i beni architettonici e per il paesaggio di Siena e Grosseto Arch. Emanuela Carpani: marco.giustarini@beniculturali.it; emanuela.carpani@beniculturali.it, Presidente WWF Italia Stefano Leoni: s.leoni@wwf.it, Presidente WWF Grosseto Angelo Properzi: angeloprop@interfree.it , Coordinatore Oasi WWF Provincia di Grosseto Fabio Cianchi: f.cianchi@wwfoasi.it, Responsabile Unità Funzional

Il Comune di Capalbio lo scorso 2 ottobre ha approvato il piano aziendale proposto da Sacra srl per la realizzazione di un impianto biogas da 999kw a meno di 500 metri dalla riserva naturale del Lago di Burano, una laguna salmastra costiera - nota in tutto il mondo per il paesaggio mozzafiato - collocata all’estremità meridionale della Maremma grossetana classificata come zona umida di importanza internazionale secondo la convenzione di Ramsar e riconosciuta zona di protezione speciale (ZPS), sito di interesse regionale e comunitario (SIR-SIC).

Le 3000 firme raccolte contro il progetto dai comitati locali e i numerosi studi che attestano l'illegittimità della scelta localizzativa, non sono servite a nulla; il Comune le ha totalmente ignorate.

Ora la parola spetta alla Provincia che ha indetto una conferenza dei servizi per il giorno 29 ottobre 2012 nella quale dovranno essere rilasciati, tra gli altri, i pareri del Comune di Capalbio, di Asl e di Arpat.

Se anche questi saranno positivi, la Provincia rilascerà l’autorizzazione unica e nulla sarà più possibile fare per fermare l’impianto, se non ricorrere ai giudici amministrativi.

C’E’ GRANDE URGENZA! LA PROVINCIA DI GROSSETO HA GIA’DICHIARATO SUI GIORNALI DI VOLER RILASCIARE AL PIU’ PRESTO POSSIBILE L’AUTORIZZAZIONE!

PERCHE' CI OPPONIAMO:

1. L'impianto è collocato a meno di 150 metri dalle prime abitazioni (e ad un km da un centro densamente abitato come Capalbio Scalo). Come denunciato dai Professori Elge Bohnel del laboratorio Miprolab di Gottingen, Gianni Tamino, dell'Università di Padova, Federico Valerio dall'Istituto nazionale per la ricerca sul cancro di Genova nelle perizie consegnate alle amministrazioni e realizzate dopo un attento studio del progetto, vi è il fondato rischio che l'impianto possa determinare gravi danni alla salute di uomo e animali. In particolare il Prof. Bohnel, nella sua relazione raccoglie i risultati di una ricerca da lui condotta in Germania e durata oltre 10 anni, ove è dimostrata l'esistenza di un nesso diretto tra l'attività degli impianti biogas e la produzione di spore del batterio clostridium botulinum, potenzialmente mortali per animali e uomo.


2. Con deliberazione del 10 agosto 2012 il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti ha condiviso la classificazione di un impianto identico a quello di Capalbio come industria insalubre di prima classe, con conseguente divieto di realizzazione nei pressi di abitazioni;

3. La localizzazione prescelta contrasta con le linee guida ministeriali del settembre 2010, che indicano quali luoghi idonei ad accogliere gli impianti le “aree già degradate da attività antropiche, siti industriali, cave, discariche” e non idonei (tra l'altro) "le zone particolarmente sensibili e/o vulnerabili alle trasformazioni territoriali o del paesaggio" poste all’interno di coni visuali la cui immagine è storicizzata e identifica i luoghi anche in termini di notorietà internazionale e attrattiva turistica e agricole DOP. LA zona prescelta per la localizzazione dell'impianto di Capalbio (distante solo 500 metri dal Lago di Burano) non solo non è degradata, ma è pressoché incontaminata e costituisce uno degli scorci panoramici più belli del mondo.

4. E’ assolutamente insostenibile per la viabilità locale il traffico di mezzi pesanti necessario per il trasporto delle oltre 33.000 tonnellate di materiali in entrata e in uscita dall’impianto;

5. La localizzazione prescelta viola tutte le prescrizioni sulla localizzazione degli impianti per la produzione di energia rinnovabile contenute negli strumenti urbanistici comunali;

6. E' assolutamente insostenibile l'incidenza che l'impianto avrà sull'Habitat del Lago di Burano (sito di interesse regionale, comunitario, zona di protezione speciale, area Ramsar e prima riserva nazionale d'Italia);

7. Per approvvigionare l'impianto, la società proponente coltiverà appositamente (in zona già fiaccata dalla siccità ed in cui è forte l'intrusione salina) centinaia di ettari di colture dedicate, tra cui mais, bisognoso di enormi quantitativi di acqua.
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