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Al premier italiano Matteo Renzi, affinché estrometta le grandi navi da crociera da Venezia e dalla laguna
silvio T.
ha lanciato questa petizione diretta a:
Al presidente del Consiglio dei ministri del Governo italiano Matteo Renzi
FUORI LE GRANDI NAVI
DALLA LAGUNA – NO ALLO SCAVO DEL CANALE CONTORTA
Al presidente del Consiglio dei ministri
MATTEO RENZI
Per risolvere il problema del passaggio delle grandi navi da crociera nel Bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca, a Venezia, i Governi che si sono succeduti dalla tragedia del Giglio (2012) a oggi, compreso il Suo, hanno puntato su di un unico progetto, sostenuto dall’Autorità Portuale: la creazione di un nuovo canale marittimo in Laguna rettificando, approfondendo a 10.50 metri, allargando fino a 200 metri il piccolissimo canale lagunare Contorta Sant’Angelo, una decina di metri di larghezza per un paio appena di profondità. In questo modo, le navi da crociera non entrerebbero più in Laguna dalla bocca di porto di Lido ma da quella di Malamocco, e di lì, attraverso il Canale Malamocco – Marghera e il nuovo canale che da esso si diramerebbe a circa due terzi della sua lunghezza, giungerebbero in Marittima, dove già ora si ormeggiano.
E' la stessa logica del Mose: risposte affaristico-ingegneristiche ai problemi ambientali.
Questo vuol dire portare il Canale dei Petroli, come tutti chiamano il Canale Malamocco – Marghera, fin nel cuore della città, quel Canale dei Petroli che l’intera comunità scientifica addita come il principale responsabile della distruzione della Laguna che, lo ricordiamo, è l’unico presidio che Venezia ha per difendersi dalla furia del mare. A causa del Canale dei Petroli, infatti, la Laguna perde ogni anno circa un milione di metri cubi di sedimenti messi in sospensione dal passaggio delle navi, col risultato che laddove cent’anni fa il fondale medio era di 40 cm, ora è di quasi 2 metri e tra cinquant’anni sarà di 2 metri e mezzo. Cioè non ci sarà più una Laguna, che già oggi infatti si sta trasformando in un braccio di mare. Se si vogliono salvare Venezia e la Laguna senza perdere l’economia e il lavoro che si dicono connessi al crocerismo, le navi incompatibili con la salvaguardia di un ambiente e la sicurezza di una città unici al mondo devono dunque fermarsi fuori dalle bocche di porto, e progetti in tal senso sono già stati presentati da diversi soggetti alle Autorità competenti, realizzabili in tempi più rapidi rispetto allo scavo del nuovo canale marittimo e a costi inferiori. Stranamente, l’Autorità Portuale che sta caldeggiando il progetto di un attracco in mare aperto per le navi petroliere e porta container rifiuta di prendere in considerazione una soluzione analoga per le navi da crociera e l’unica ragione che spiega questa contraddizione sta nel fatto che ora il Porto e la Venezia Terminal Passeggeri, cioè la società del Porto che gestisce le banchine della Marittima, lucrano milioni di euro su aree demaniali avute in uso senza alcuna gara, mentre un domani dovrebbero affrontare i bandi europei e la libera concorrenza. Presidente Renzi, vuole davvero sacrificare la salvaguardia della Laguna e la sicurezza di Venezia sull’altare dei guadagni dell’Autorità Portuale e della Venezia Terminal Passeggeri, utili che non hanno alcuna ricaduta sulla città? Qualcuno, magari Lei, presidente Renzi, o i suoi ministri Gian Luca Galletti (Ambiente) e Maurizio Lupi (Infrastrutture), ci dirà di stare tranquilli, dato che lo scavo del Contorta è al vaglio della Commissione nazionale di Valutazione di impatto ambientale e che dunque il progetto verrà bocciato, se davvero è di tale distruttiva portata. Ma vede, presidente Renzi, il fatto è che le 27 pagine di integrazioni al progetto richieste recentemente dalla Commissione Via sono di tale gravità che già ora avrebbero dovuto comportare la sua bocciatura, mentre il termine di 30 giorni assegnato dalla stessa Commissione all’Autorità Portuale per fornire le sue risposte a richieste che richiederebbero anni di interventi preliminari può solo significare che la Commissione ha invece già deciso di approvare il progetto, limitandosi a subordinarne l’attuazione a una serie di prescrizioni. Una prassi quasi usuale per la Commissione. Per tutto quanto sopra, presidente Renzi, nel sottolinearLe che tutti e tre i candidati sindaco che partecipano alle primarie del Suo partito sono contrari allo scavo del Contorta, e facendo seguito ad analoghe petizioni che hanno già raccolto migliaia di firme (Comitato NO Grandi Navi – Laguna Bene Comune, Gruppo 25 Aprile, Gabriele Muccino), le chiediamo di disconoscere la valenza strategica di tale progetto e di imporre all’Autorità Portuale di Venezia il suo definitivo ritiro.
Silvio Testa – Comitato NO Grandi Navi Laguna Bene Comune
Lidia Fersuoch – Italia Nostra sezione di Venezia
Luciano Mazzolin – Associazione Ambiente Venezia
Salvatore Lihard - Comitato ambientalista AltroLido
Michele Boato – Ecoistituto Veneto Alex Langer
Cristiano Gasparetto – Movimento Venezia Cambia 2015 Giulio Labrofrancia – Movimento dei Consumatori
Luca Mamprin – Associazione Amico Albero
Claudio Piovesan – Gruppo La Salsola
Paolo Stevanato – Associazione Venezia Ambiente
Jane da Mosto - We are here Venice
ENGLISH TRANSLATION
TAKE THE BIG SHIPS OUT OF THE VENICE LAGOON – SAY NO TO DREDGING THE CONTORTA CANAL
To the Italian Prime Minister
MATTEO RENZI
To resolve the problem of the large cruiseships passing close to St Mark’s and through the heart of Venice, the successive Government configurations since the Island of Giglio tragedy (2012), including the present one, have concentrated on a single plan, promoted by the Port Authority: the dredging of a new navigation channel in the Lagoon that straightens, deepens to 10.5m andbroadens by as much as 200m a tiny lagoon canal, the Contorta Sant’Angelo,that is currently tens of metres wide and barely two metres deep. By doing this, cruiseships would no longer reach Venice through the Lido inlet but from the Malamocco inlet, along the Malamocco-Marghera Industrial Channel and branch off about two-thirds along its length into the new canal to access the Marittima Passenger Terminal where the ships already dock. This means bringing the Industrial Channel, also known as the Canale dei Petroli , into the heart of the city. The same Industrial Channel recognised by the entire scientific community as being responsible for destruction of the central Lagoon that, let’s remember, is the only buffer Venice has from the fury of the sea. Due to the Canale dei Petroli , Venice loses something like a million cubic metres of sediment per year, resuspended by ship traffic, resulting in deepening of the lagoon bottom from an average of 40cm a century ago to nearly 2m now. In 50 years it may be 2.5m deep. This will no longer be a lagoon but what is already becoming a bay of the sea. To save Venice and the Lagoon, without losing the economic returns and jobs associated with cruise business, ships of dimensions that are incompatible with protecting the environment and the security of the unique city must be kept outside of the Lagoon. Plans for offshore docks have already been submitted by various groups to the appropriate Authorities, solutions that can be built more quickly than dredging the new channel and at a lower cost. It is odd that the same Port Authority that is currently rooting for an offshore terminal for cargo ships and petrol tankers refuses to consider an analogous option for cruise liners, and the only explanation for this contradiction is the fact that the Port and Venice Passenger Terminal, the company that manages the cruise docks at the Marittima, harvest millions of euro on State-owned land that was allocated without any public tendering, although one day they should have to face European-wide competitive bidding and free competition. Prime Minister Renzi, would you really sacrifice safeguarding the Lagoon and the safety of Venice for the sake of the Port Authority’s and Venice Passenger Terminal’s profits, earnings that scarcely benefit the city? Someone like you, Prime Minister, or your Minister for the Environment Gian Luca Galletti and Infrastructure Minister Maurizio Lupi, may say we needn’t worry since the plan for dredging the Contorta canal is being considered by the National Commission for Environmental Impact Assessment (EIA) and therefore the proposal will not be passed if indeed the impacts are so hugely destructive. But the 27 pages of integrations requested by the Environment Ministry’s EIA Commission are so serious that the proposal should already have been turned down yet the 30 days assigned by the Commission to the Port Authority to address the matters raised, that would require years of further investigations, indicates that the Commission might have already decided to approve the dredging plan, albeit with a series of subordinate prescriptions. This is almost common practise for the Commission. Considering all this, President Renzi, as well as the fact that all three candidates of your party to be the next mayor oppose the dredging plan, and following on from other petitions that have gathered over a hundred thousand signatures, both written and on-line (Comitato NO Grandi Navi – Laguna Bene Comune, Gruppo 25 Aprile, Gabriele Muccino) we are asking you to revoke the strategic importance of that project and to make the Port Authority withdraw it.
Silvio Testa – Comitato NO Grandi Navi Laguna Bene Comune
Lidia Fersuoch – Italia Nostra sezione di Venezia
Luciano Mazzolin – Associazione Ambiente Venezia
Salvatore Lihard - Comitato ambientalista AltroLido
Michele Boato – Ecoistituto Veneto Alex Langer
Cristiano Gasparetto – Movimento Venezia Cambia 2015 Giulio Labrofrancia – Movimento dei Consumatori
Luca Mamprin – Associazione Amico Albero
Claudio Piovesan – Gruppo La Salsola
Paolo Stevanato – Associazione Venezia Ambiente
Jane da Mosto - We are here Venice
TRADUCTION FRANCAIS
HORS DE VENISE ET DE SA LAGUNE LES NAVIRES DE CROISIERE - NON A L’EXCAVATION DU CANAL CONTORTA
Au président du Conseil des ministres du Gouvernement italien
MATTEO RENZI
Pour résoudre le problème du passage des grands navires de croisière dans la bassin de Saint-Marc et par le canal de la Giudecca, à Venise, les gouvernements qui se sont succédés depuis la tragédie de Giglio (2012) jusqu'à aujourd'hui, y compris le vôtre, se sont dirigés vers un unique projet, soutenu par l'Autorité Portuaire : la création d'un nouveau canal maritime dans la lagune, rectifiant et approfondissant de 10,50 mètres, élargissant jusqu'à 200 mètres le très petit canal lagunaire Contorta Sant'Angelo, actuellement d'une dizaine de mètres de largeur pour à peine deux à trois de profondeur. De cette façon, les navires de croisière n'entreraient plus dans la lagune par l'embouchure du port de Lido mais par celle de Malamocco, et de là, par le canal Malamocco-Marghera puis par le nouveau canal qui s'étendrait jusqu'à environ deux tiers de sa longueur actuelle, et rejoindraient le port où ils accostent déjà. Ceci est une redite du Mose : solutions affairistes - travaux à problèmes environnementaux. Cela signifie qu'il s'agirait de porter le Canal des Pétroliers, comme tous appellent le canal Malamocco-Marghera, jusqu'au coeur de la ville. Ce canal est pointé du doigt par la communauté scientifique entière comme le principal responsable de la destruction de la lagune qui, nous le rappelons, est l'unique poste de défense que possède Venise contre la fureur de la mer. En effet, à cause du passage des navires par le Canal des Pétroliers, la lagune perd chaque année environ un million de mètres cube de sédiment, avec pour conséquence que là où cent ans plus tôt la moyenne du fond lagunaire était de 40 centimètres, elle est à présent de deux mètres, et d'ici cinquante ans, elle sera de deux mètres et demi. C'est-à-dire que la lagune, qui déjà aujourd'hui est en train de se transformer en bras de mer, n'existera plus. Si nous voulons sauver Venise et la lagune sans perdre l'économie et le travail qui se disent tributaires du croisiérisme, les navires incompatibles avec la sauvegarde de l'environnement et la sécurité d'une ville unique au monde doivent donc s'arrêter en dehors de l'embouchure des ports. Des projets en ce sens ont déjà été présentés par différentes entités aux Autorités compétentes, réalisables en des délais plus rapides que l'excavation du nouveau canal maritime, et à coûts inférieurs. Etrangement, l'Autorité Portuaire qui soutient le projet d'un accostage en mer ouvert pour les bateaux pétroliers et transporteurs de containers refuse de prendre en considération une solution analogue pour les bateaux de croisière, et l'unique raison qui explique cette contradiction tient au fait qu'à présent le port et la Venezia Terminal Passeggeri, à savoir la société du Port qui gère les quais de la Marittima, gagnent des millions d'euros sur les zones domaniales dont ils ont obtenu l'usage sans discussions, alors qu'ils doivent se confronter aux avis européens et à la libre concurrence. Président Renzi, voulez-vous vraiment sacrifier la sauvegarde de la lagune et la sécurité de Venise sur l'autel des intérêts de l'Autorité Portuaire et de Venezia Terminal Passeggeri, intérêts dont ne profite pas la ville ? Quelqu'un, peut-être vous, Président Renzi, ou vos ministres Gian Luca Galletti (Environnement) et Maurizio Lupi (Infrastructure), nous dira de rester tranquilles, étant donné que l'excavation du Canal Contorta est examinée par la Commission nationale d'évaluation de l'impact environnemental, et que par conséquent, le projet sera refusé si ses effets sont effectivement destructeurs. Mais voyez, Président Renzi, le fait est que les 27 pages d'intégrations au projet demandées récemment par la Commission Via sont d'une telle gravité qu'elles auraient dû déjà induire votre opposition à ce projet, alors que le délai de trente jours assigné par la même commission à l'Autorité Portuaire pour fournir vos réponses aux demandes qui réclameraient des années d'interventions préliminaires, peut juste signifier que la Commission a au contraire déjà décidé d'approuver le projet, se limitant à en subordonner la réalisation à une série de prescriptions, une pratique quasi habituelle de sa part. En regard de tout ce qui vient d'être écrit ci-dessus, et en portant à votre attention que les trois candidats aux Municipales qui participent aux Primaires de votre parti sont contre l'excavation du Canal Contorta, et faisant suite à des pétitions analogues qui ont recueilli des milliers de signatures (Comitato No Grandi Navi - Laguna Bene Comune, Gruppo 25 Aprile, Gabriele Muccino), nous vous demandons de désavouer la valeur stratégique d'un tel projet et d'imposer à l'Autorité Portuaire de Venise son retrait définitif.
Silvio Testa – Comitato NO Grandi Navi Laguna Bene Comune
Lidia Fersuoch – Italia Nostra sezione di Venezia
Luciano Mazzolin – Associazione Ambiente Venezia
Salvatore Lihard - Comitato ambientalista AltroLido
Michele Boato – Ecoistituto Veneto Alex Langer
Cristiano Gasparetto – Movimento Venezia Cambia 2015 Giulio Labrofrancia – Movimento dei Consumatori
Luca Mamprin – Associazione Amico Albero
Claudio Piovesan – Gruppo La Salsola
Paolo Stevanato – Associazione Venezia Ambiente
Jane da Mosto – We are here Venice
Al presidente del Consiglio dei ministri
MATTEO RENZI
Per risolvere il problema del passaggio delle grandi navi da crociera nel Bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca, a Venezia, i Governi che si sono succeduti dalla tragedia del Giglio (2012) a oggi, compreso il Suo, hanno puntato su di un unico progetto, sostenuto dall’Autorità Portuale: la creazione di un nuovo canale marittimo in Laguna rettificando, approfondendo a 10.50 metri, allargando fino a 200 metri il piccolissimo canale lagunare Contorta Sant’Angelo, una decina di metri di larghezza per un paio appena di profondità. In questo modo, le navi da crociera non entrerebbero più in Laguna dalla bocca di porto di Lido ma da quella di Malamocco, e di lì, attraverso il Canale Malamocco – Marghera e il nuovo canale che da esso si diramerebbe a circa due terzi della sua lunghezza, giungerebbero in Marittima, dove già ora si ormeggiano.
E' la stessa logica del Mose: risposte affaristico-ingegneristiche ai problemi ambientali.
Questo vuol dire portare il Canale dei Petroli, come tutti chiamano il Canale Malamocco – Marghera, fin nel cuore della città, quel Canale dei Petroli che l’intera comunità scientifica addita come il principale responsabile della distruzione della Laguna che, lo ricordiamo, è l’unico presidio che Venezia ha per difendersi dalla furia del mare. A causa del Canale dei Petroli, infatti, la Laguna perde ogni anno circa un milione di metri cubi di sedimenti messi in sospensione dal passaggio delle navi, col risultato che laddove cent’anni fa il fondale medio era di 40 cm, ora è di quasi 2 metri e tra cinquant’anni sarà di 2 metri e mezzo. Cioè non ci sarà più una Laguna, che già oggi infatti si sta trasformando in un braccio di mare. Se si vogliono salvare Venezia e la Laguna senza perdere l’economia e il lavoro che si dicono connessi al crocerismo, le navi incompatibili con la salvaguardia di un ambiente e la sicurezza di una città unici al mondo devono dunque fermarsi fuori dalle bocche di porto, e progetti in tal senso sono già stati presentati da diversi soggetti alle Autorità competenti, realizzabili in tempi più rapidi rispetto allo scavo del nuovo canale marittimo e a costi inferiori. Stranamente, l’Autorità Portuale che sta caldeggiando il progetto di un attracco in mare aperto per le navi petroliere e porta container rifiuta di prendere in considerazione una soluzione analoga per le navi da crociera e l’unica ragione che spiega questa contraddizione sta nel fatto che ora il Porto e la Venezia Terminal Passeggeri, cioè la società del Porto che gestisce le banchine della Marittima, lucrano milioni di euro su aree demaniali avute in uso senza alcuna gara, mentre un domani dovrebbero affrontare i bandi europei e la libera concorrenza. Presidente Renzi, vuole davvero sacrificare la salvaguardia della Laguna e la sicurezza di Venezia sull’altare dei guadagni dell’Autorità Portuale e della Venezia Terminal Passeggeri, utili che non hanno alcuna ricaduta sulla città? Qualcuno, magari Lei, presidente Renzi, o i suoi ministri Gian Luca Galletti (Ambiente) e Maurizio Lupi (Infrastrutture), ci dirà di stare tranquilli, dato che lo scavo del Contorta è al vaglio della Commissione nazionale di Valutazione di impatto ambientale e che dunque il progetto verrà bocciato, se davvero è di tale distruttiva portata. Ma vede, presidente Renzi, il fatto è che le 27 pagine di integrazioni al progetto richieste recentemente dalla Commissione Via sono di tale gravità che già ora avrebbero dovuto comportare la sua bocciatura, mentre il termine di 30 giorni assegnato dalla stessa Commissione all’Autorità Portuale per fornire le sue risposte a richieste che richiederebbero anni di interventi preliminari può solo significare che la Commissione ha invece già deciso di approvare il progetto, limitandosi a subordinarne l’attuazione a una serie di prescrizioni. Una prassi quasi usuale per la Commissione. Per tutto quanto sopra, presidente Renzi, nel sottolinearLe che tutti e tre i candidati sindaco che partecipano alle primarie del Suo partito sono contrari allo scavo del Contorta, e facendo seguito ad analoghe petizioni che hanno già raccolto migliaia di firme (Comitato NO Grandi Navi – Laguna Bene Comune, Gruppo 25 Aprile, Gabriele Muccino), le chiediamo di disconoscere la valenza strategica di tale progetto e di imporre all’Autorità Portuale di Venezia il suo definitivo ritiro.
Silvio Testa – Comitato NO Grandi Navi Laguna Bene Comune
Lidia Fersuoch – Italia Nostra sezione di Venezia
Luciano Mazzolin – Associazione Ambiente Venezia
Salvatore Lihard - Comitato ambientalista AltroLido
Michele Boato – Ecoistituto Veneto Alex Langer
Cristiano Gasparetto – Movimento Venezia Cambia 2015 Giulio Labrofrancia – Movimento dei Consumatori
Luca Mamprin – Associazione Amico Albero
Claudio Piovesan – Gruppo La Salsola
Paolo Stevanato – Associazione Venezia Ambiente
Jane da Mosto - We are here Venice
ENGLISH TRANSLATION
TAKE THE BIG SHIPS OUT OF THE VENICE LAGOON – SAY NO TO DREDGING THE CONTORTA CANAL
To the Italian Prime Minister
MATTEO RENZI
To resolve the problem of the large cruiseships passing close to St Mark’s and through the heart of Venice, the successive Government configurations since the Island of Giglio tragedy (2012), including the present one, have concentrated on a single plan, promoted by the Port Authority: the dredging of a new navigation channel in the Lagoon that straightens, deepens to 10.5m andbroadens by as much as 200m a tiny lagoon canal, the Contorta Sant’Angelo,that is currently tens of metres wide and barely two metres deep. By doing this, cruiseships would no longer reach Venice through the Lido inlet but from the Malamocco inlet, along the Malamocco-Marghera Industrial Channel and branch off about two-thirds along its length into the new canal to access the Marittima Passenger Terminal where the ships already dock. This means bringing the Industrial Channel, also known as the Canale dei Petroli , into the heart of the city. The same Industrial Channel recognised by the entire scientific community as being responsible for destruction of the central Lagoon that, let’s remember, is the only buffer Venice has from the fury of the sea. Due to the Canale dei Petroli , Venice loses something like a million cubic metres of sediment per year, resuspended by ship traffic, resulting in deepening of the lagoon bottom from an average of 40cm a century ago to nearly 2m now. In 50 years it may be 2.5m deep. This will no longer be a lagoon but what is already becoming a bay of the sea. To save Venice and the Lagoon, without losing the economic returns and jobs associated with cruise business, ships of dimensions that are incompatible with protecting the environment and the security of the unique city must be kept outside of the Lagoon. Plans for offshore docks have already been submitted by various groups to the appropriate Authorities, solutions that can be built more quickly than dredging the new channel and at a lower cost. It is odd that the same Port Authority that is currently rooting for an offshore terminal for cargo ships and petrol tankers refuses to consider an analogous option for cruise liners, and the only explanation for this contradiction is the fact that the Port and Venice Passenger Terminal, the company that manages the cruise docks at the Marittima, harvest millions of euro on State-owned land that was allocated without any public tendering, although one day they should have to face European-wide competitive bidding and free competition. Prime Minister Renzi, would you really sacrifice safeguarding the Lagoon and the safety of Venice for the sake of the Port Authority’s and Venice Passenger Terminal’s profits, earnings that scarcely benefit the city? Someone like you, Prime Minister, or your Minister for the Environment Gian Luca Galletti and Infrastructure Minister Maurizio Lupi, may say we needn’t worry since the plan for dredging the Contorta canal is being considered by the National Commission for Environmental Impact Assessment (EIA) and therefore the proposal will not be passed if indeed the impacts are so hugely destructive. But the 27 pages of integrations requested by the Environment Ministry’s EIA Commission are so serious that the proposal should already have been turned down yet the 30 days assigned by the Commission to the Port Authority to address the matters raised, that would require years of further investigations, indicates that the Commission might have already decided to approve the dredging plan, albeit with a series of subordinate prescriptions. This is almost common practise for the Commission. Considering all this, President Renzi, as well as the fact that all three candidates of your party to be the next mayor oppose the dredging plan, and following on from other petitions that have gathered over a hundred thousand signatures, both written and on-line (Comitato NO Grandi Navi – Laguna Bene Comune, Gruppo 25 Aprile, Gabriele Muccino) we are asking you to revoke the strategic importance of that project and to make the Port Authority withdraw it.
Silvio Testa – Comitato NO Grandi Navi Laguna Bene Comune
Lidia Fersuoch – Italia Nostra sezione di Venezia
Luciano Mazzolin – Associazione Ambiente Venezia
Salvatore Lihard - Comitato ambientalista AltroLido
Michele Boato – Ecoistituto Veneto Alex Langer
Cristiano Gasparetto – Movimento Venezia Cambia 2015 Giulio Labrofrancia – Movimento dei Consumatori
Luca Mamprin – Associazione Amico Albero
Claudio Piovesan – Gruppo La Salsola
Paolo Stevanato – Associazione Venezia Ambiente
Jane da Mosto - We are here Venice
TRADUCTION FRANCAIS
HORS DE VENISE ET DE SA LAGUNE LES NAVIRES DE CROISIERE - NON A L’EXCAVATION DU CANAL CONTORTA
Au président du Conseil des ministres du Gouvernement italien
MATTEO RENZI
Pour résoudre le problème du passage des grands navires de croisière dans la bassin de Saint-Marc et par le canal de la Giudecca, à Venise, les gouvernements qui se sont succédés depuis la tragédie de Giglio (2012) jusqu'à aujourd'hui, y compris le vôtre, se sont dirigés vers un unique projet, soutenu par l'Autorité Portuaire : la création d'un nouveau canal maritime dans la lagune, rectifiant et approfondissant de 10,50 mètres, élargissant jusqu'à 200 mètres le très petit canal lagunaire Contorta Sant'Angelo, actuellement d'une dizaine de mètres de largeur pour à peine deux à trois de profondeur. De cette façon, les navires de croisière n'entreraient plus dans la lagune par l'embouchure du port de Lido mais par celle de Malamocco, et de là, par le canal Malamocco-Marghera puis par le nouveau canal qui s'étendrait jusqu'à environ deux tiers de sa longueur actuelle, et rejoindraient le port où ils accostent déjà. Ceci est une redite du Mose : solutions affairistes - travaux à problèmes environnementaux. Cela signifie qu'il s'agirait de porter le Canal des Pétroliers, comme tous appellent le canal Malamocco-Marghera, jusqu'au coeur de la ville. Ce canal est pointé du doigt par la communauté scientifique entière comme le principal responsable de la destruction de la lagune qui, nous le rappelons, est l'unique poste de défense que possède Venise contre la fureur de la mer. En effet, à cause du passage des navires par le Canal des Pétroliers, la lagune perd chaque année environ un million de mètres cube de sédiment, avec pour conséquence que là où cent ans plus tôt la moyenne du fond lagunaire était de 40 centimètres, elle est à présent de deux mètres, et d'ici cinquante ans, elle sera de deux mètres et demi. C'est-à-dire que la lagune, qui déjà aujourd'hui est en train de se transformer en bras de mer, n'existera plus. Si nous voulons sauver Venise et la lagune sans perdre l'économie et le travail qui se disent tributaires du croisiérisme, les navires incompatibles avec la sauvegarde de l'environnement et la sécurité d'une ville unique au monde doivent donc s'arrêter en dehors de l'embouchure des ports. Des projets en ce sens ont déjà été présentés par différentes entités aux Autorités compétentes, réalisables en des délais plus rapides que l'excavation du nouveau canal maritime, et à coûts inférieurs. Etrangement, l'Autorité Portuaire qui soutient le projet d'un accostage en mer ouvert pour les bateaux pétroliers et transporteurs de containers refuse de prendre en considération une solution analogue pour les bateaux de croisière, et l'unique raison qui explique cette contradiction tient au fait qu'à présent le port et la Venezia Terminal Passeggeri, à savoir la société du Port qui gère les quais de la Marittima, gagnent des millions d'euros sur les zones domaniales dont ils ont obtenu l'usage sans discussions, alors qu'ils doivent se confronter aux avis européens et à la libre concurrence. Président Renzi, voulez-vous vraiment sacrifier la sauvegarde de la lagune et la sécurité de Venise sur l'autel des intérêts de l'Autorité Portuaire et de Venezia Terminal Passeggeri, intérêts dont ne profite pas la ville ? Quelqu'un, peut-être vous, Président Renzi, ou vos ministres Gian Luca Galletti (Environnement) et Maurizio Lupi (Infrastructure), nous dira de rester tranquilles, étant donné que l'excavation du Canal Contorta est examinée par la Commission nationale d'évaluation de l'impact environnemental, et que par conséquent, le projet sera refusé si ses effets sont effectivement destructeurs. Mais voyez, Président Renzi, le fait est que les 27 pages d'intégrations au projet demandées récemment par la Commission Via sont d'une telle gravité qu'elles auraient dû déjà induire votre opposition à ce projet, alors que le délai de trente jours assigné par la même commission à l'Autorité Portuaire pour fournir vos réponses aux demandes qui réclameraient des années d'interventions préliminaires, peut juste signifier que la Commission a au contraire déjà décidé d'approuver le projet, se limitant à en subordonner la réalisation à une série de prescriptions, une pratique quasi habituelle de sa part. En regard de tout ce qui vient d'être écrit ci-dessus, et en portant à votre attention que les trois candidats aux Municipales qui participent aux Primaires de votre parti sont contre l'excavation du Canal Contorta, et faisant suite à des pétitions analogues qui ont recueilli des milliers de signatures (Comitato No Grandi Navi - Laguna Bene Comune, Gruppo 25 Aprile, Gabriele Muccino), nous vous demandons de désavouer la valeur stratégique d'un tel projet et d'imposer à l'Autorité Portuaire de Venise son retrait définitif.
Silvio Testa – Comitato NO Grandi Navi Laguna Bene Comune
Lidia Fersuoch – Italia Nostra sezione di Venezia
Luciano Mazzolin – Associazione Ambiente Venezia
Salvatore Lihard - Comitato ambientalista AltroLido
Michele Boato – Ecoistituto Veneto Alex Langer
Cristiano Gasparetto – Movimento Venezia Cambia 2015 Giulio Labrofrancia – Movimento dei Consumatori
Luca Mamprin – Associazione Amico Albero
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