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Vittoria
CHIUSE LE CAVE DEL PIZZO D'UCCELLO
E T.
ha lanciato questa petizione diretta a:
Parco delle Alpi Apuane, Sindaco di Casola in Lunigiana, Regione Toscana, Sindaco di Fivizzano, Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi
LA delibera del Parco delle Alpi Apuane (n.28 del 2018) blocca l'escavazione nell'area del Pizzo D' Uccello. Ma la petizione continua il nostro obiettivo è liberare tutto il Parco dalle cave.
Il Pizzo D' Uccello, Montagna simbolo delle Alpi Apuane, ed il suo ecosistema sono severamente minacciati dall'escavazione del marmo, salviamo questa Montagna Sacra prima che sia troppo tardi!
Le Alpi Apuane sono un bene che appartiene a tutta l’umanità. Sono un serbatoio enorme di patrimonio paesaggistico, di endemismi vegetali, di fauna, di cultura e storia millenaria. Esse devono essere salvate. Gli uomini hanno invece deciso, scrivendo delle leggi apposite, che nelle Apuane possano essere aperte, gestite, accresciute moltissime cave di marmo. Un tempo l’escavazione era legata in gran parte alle necessità dell’arte che ha prodotto straordinarie opere del genio umano, dal David alla Pietà di Michelangelo. Negli ultimi 150 anni l’escavazione è fatta per produrre materiali per l’edilizia generica e polverizzato per farne carbonato di calcio per l’industria chimica. Noi riteniamo che il marmo -una materia di straordinario valore, da difendere e proteggere non essendo rinnovabile- possa essere utilizzato, con grande parsimonia, solo per l’Arte. Perciò chiediamo che i governi decidano di interrompere l’escavazione del marmo, a partire dalla chiusura delle cave nel Parco delle Alpi Apuane, Geoparco della Rete Unesco, cambiando le leggi e assumendo l’obbiettivo del “Marmo solo per l’Arte”. Parallelamente, chiediamo che si apra una grande discussione/azione per creare uno sviluppo economico alternativo che permetta di occupare in attività di economia sostenibile (agricoltura, pastorizia, turismo, commercio, artigianato, servizi, innovazione) i cavatori delle cave che andranno a chiusura, sostituendo di fatto un sistema malato con uno sano basato sull’economia circolare.
Oggi noi siamo di fronte ad una sfida, anche simbolica, che è decisiva.
Esiste una montagna, nelle Apuane, che è diventata un simbolo dello spirito della montagna, della sua sacralità, della sua bellezza. Essa è, anche, il paradiso degli alpinisti, al punto da essere chiamata “il Cervino” della Toscana. E’ il Pizzo d’Uccello. Nell’area della sua Parete Nord vi sono 4 cave di marmo, una nel Comune di Fivizzano e tre nel Comune di Casola in Lunigiana. Oggi si sta decidendo se concedere ancora la possibilità di continuare a scavare in quel luogo (si veda la foto) per altri anni. Il mondo di chi ama la Bellezza, di chi vuole salvare le Apuane si sta mobilitando per impedire che ciò avvenga e che, almeno in contesti ambientali così straordinari come quello del Pizzo d’Uccello, non sia più concessa la possibilità di scavare. Per questo, con la nostra firma, lanciamo al Governo Italiano, alla Regione Toscana, al Parco delle Alpi Apuane, ai Comuni di Casola in Lunigiana e Fivizzano, questo Appello accorato a non concedere ulteriore escavazione e a chiudere, da subito, tutte le cave nell’Area del Pizzo d’Uccello
Si sottoscrivono:
Vandana Shiva (attivista e ambientalista indiana)
Raul Zibechi (scrittore, giornalista uruguayano)
Alberto Asor Rosa (Scrittore, Università la Sapienza)
Tomaso Montanari (Storico dell' Arte, Università di Napoli)
Rossano Ercolini (RifiutiZero, Goldman Prize)
Alberto Magnaghi (urbanista, emerito, UniFI)
Anna Marson (urbanista, IUAV)
Massimo Morisi (Università di Firenze)
Ottavio Marzocca (Università di Bari)
Lidia Decandia (Università di Sassari)
Angela Barbanente (Politecnico di Bari)
Paolo Baldeschi (Urbanista, Università di Firenze)
Daniela Poli (Università di Firenze)
Dimistri D'Andrea (Università di Firenze)
Alberto Ziparo (Università di Firenze)
Sergio Delapierre (sociologo, Università di Milano)
Giorgo Ferraresi (urbanista, PoliMI)
Marco Garoffolo (urbanista
Enzo Scandurra (Urbanista, Sapienza Università)
Ilaria Agostini (Università di Bologna)
Luciano De Bonis (Università del Molise)
Claudio Greppi (Università di Siena)
Carlo Cellamare (Università di Roma)
Nino Criscenti (Giornalista, regista)
Massimo Nepi (Università di Siena)
Roberto Budini Gattai (Urbanista)
Massimo Morisi (Università di Firenze)
Claudio Lombardi (Ingegnere)
Alessandro Gogna (Alpinista)
Pancho Pardi (politico, attivista)
Aldo Zanchetta (attivista, scrittore)
Edoardo Salzano (urbanista, IUAV)
Vittorio Emiliani (giornalista, scrittore)
Anna Guarducci (Università di Siena)
Ettore Pacini (Università di Siena)
Roberta Radich (presidente Fondazione Capta onlus / Coord. Naz. NO TRIV)
Antonio Dalle Mura, consigliere nazionale di Italia Nostra
Francesco Baicchi del Comitato Esecutivo del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale
Angelo Baracca, (Università di Firenze)
Carlo Spagnolo (Università degli studi di Bari)
Patrizia Gentilini (Medico ISDE)
Luca Maria Falconi (geologo)
Enzo Fileno Carabba (scrittore)
Le Alpi Apuane sono un bene che appartiene a tutta l’umanità. Sono un serbatoio enorme di patrimonio paesaggistico, di endemismi vegetali, di fauna, di cultura e storia millenaria. Esse devono essere salvate. Gli uomini hanno invece deciso, scrivendo delle leggi apposite, che nelle Apuane possano essere aperte, gestite, accresciute moltissime cave di marmo. Un tempo l’escavazione era legata in gran parte alle necessità dell’arte che ha prodotto straordinarie opere del genio umano, dal David alla Pietà di Michelangelo. Negli ultimi 150 anni l’escavazione è fatta per produrre materiali per l’edilizia generica e polverizzato per farne carbonato di calcio per l’industria chimica. Noi riteniamo che il marmo -una materia di straordinario valore, da difendere e proteggere non essendo rinnovabile- possa essere utilizzato, con grande parsimonia, solo per l’Arte. Perciò chiediamo che i governi decidano di interrompere l’escavazione del marmo, a partire dalla chiusura delle cave nel Parco delle Alpi Apuane, Geoparco della Rete Unesco, cambiando le leggi e assumendo l’obbiettivo del “Marmo solo per l’Arte”. Parallelamente, chiediamo che si apra una grande discussione/azione per creare uno sviluppo economico alternativo che permetta di occupare in attività di economia sostenibile (agricoltura, pastorizia, turismo, commercio, artigianato, servizi, innovazione) i cavatori delle cave che andranno a chiusura, sostituendo di fatto un sistema malato con uno sano basato sull’economia circolare.
Oggi noi siamo di fronte ad una sfida, anche simbolica, che è decisiva.
Esiste una montagna, nelle Apuane, che è diventata un simbolo dello spirito della montagna, della sua sacralità, della sua bellezza. Essa è, anche, il paradiso degli alpinisti, al punto da essere chiamata “il Cervino” della Toscana. E’ il Pizzo d’Uccello. Nell’area della sua Parete Nord vi sono 4 cave di marmo, una nel Comune di Fivizzano e tre nel Comune di Casola in Lunigiana. Oggi si sta decidendo se concedere ancora la possibilità di continuare a scavare in quel luogo (si veda la foto) per altri anni. Il mondo di chi ama la Bellezza, di chi vuole salvare le Apuane si sta mobilitando per impedire che ciò avvenga e che, almeno in contesti ambientali così straordinari come quello del Pizzo d’Uccello, non sia più concessa la possibilità di scavare. Per questo, con la nostra firma, lanciamo al Governo Italiano, alla Regione Toscana, al Parco delle Alpi Apuane, ai Comuni di Casola in Lunigiana e Fivizzano, questo Appello accorato a non concedere ulteriore escavazione e a chiudere, da subito, tutte le cave nell’Area del Pizzo d’Uccello
Si sottoscrivono:
Vandana Shiva (attivista e ambientalista indiana)
Raul Zibechi (scrittore, giornalista uruguayano)
Alberto Asor Rosa (Scrittore, Università la Sapienza)
Tomaso Montanari (Storico dell' Arte, Università di Napoli)
Rossano Ercolini (RifiutiZero, Goldman Prize)
Alberto Magnaghi (urbanista, emerito, UniFI)
Anna Marson (urbanista, IUAV)
Massimo Morisi (Università di Firenze)
Ottavio Marzocca (Università di Bari)
Lidia Decandia (Università di Sassari)
Angela Barbanente (Politecnico di Bari)
Paolo Baldeschi (Urbanista, Università di Firenze)
Daniela Poli (Università di Firenze)
Dimistri D'Andrea (Università di Firenze)
Alberto Ziparo (Università di Firenze)
Sergio Delapierre (sociologo, Università di Milano)
Giorgo Ferraresi (urbanista, PoliMI)
Marco Garoffolo (urbanista
Enzo Scandurra (Urbanista, Sapienza Università)
Ilaria Agostini (Università di Bologna)
Luciano De Bonis (Università del Molise)
Claudio Greppi (Università di Siena)
Carlo Cellamare (Università di Roma)
Nino Criscenti (Giornalista, regista)
Massimo Nepi (Università di Siena)
Roberto Budini Gattai (Urbanista)
Massimo Morisi (Università di Firenze)
Claudio Lombardi (Ingegnere)
Alessandro Gogna (Alpinista)
Pancho Pardi (politico, attivista)
Aldo Zanchetta (attivista, scrittore)
Edoardo Salzano (urbanista, IUAV)
Vittorio Emiliani (giornalista, scrittore)
Anna Guarducci (Università di Siena)
Ettore Pacini (Università di Siena)
Roberta Radich (presidente Fondazione Capta onlus / Coord. Naz. NO TRIV)
Antonio Dalle Mura, consigliere nazionale di Italia Nostra
Francesco Baicchi del Comitato Esecutivo del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale
Angelo Baracca, (Università di Firenze)
Carlo Spagnolo (Università degli studi di Bari)
Patrizia Gentilini (Medico ISDE)
Luca Maria Falconi (geologo)
Enzo Fileno Carabba (scrittore)
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