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le guardie zoofile non hanno più possibilità di intervento ... "Davvero non possiamo farci niente?"

le guardie zoofile non hanno più possibilità di intervento ... "Davvero non possiamo farci niente?"

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Questa petizione è stata creata da Damiani I. e potrebbe non rappresentare il punto di vista della comunità di Avaaz.
Damiani I.
ha lanciato questa petizione diretta a:
Ministro dell'interno
Questa petizione ha suscitato poco interesse perché si sottovaluta molto l’importanza dell’argomento e le potenzialità della vigilanza volontaria, per cui ho deciso di lasciare la parte che descrive la figura delle G.V.Z. nell’ultima parte sottostante, per chi vorrà informarsi meglio e di mettere in primo piano i dati ufficiali sul fenomeno ad esempio degli illeciti sulla caccia che è considerata uno sport ma le G.V.Z. non possono vigilare in questa materia. Uno sport molto pericoloso che causa centinaia di vittime ogni anno. Secondo i dati più recenti forniti dall'ISTAT (vedere l'Allegato 2), i Corpi di Polizia Provinciale nel 2007 contavano 2.890 agenti, diversamente ripartiti tra le diverse province italiane. A oggi questo contingente è calato sensibilmente a seguito del blocco del turnover delle assunzioni disposto dalle leggi finanziarie. In base ad un censimento attuato dall'associazione di categoria (Associazione agenti e ufficiali di polizia provinciale ‐ AIPP) nel 2013 risultavano 2.700 operatori, ulteriormente scesi a 2.500 unità nel 2015. Nel 2007 sull'intero territorio nazionale le guardie venatorie volontarie ammontavano a 15.367 unità secondo l'ISTAT (Allegato 2). Nel caso della Federazione Italiana della Caccia, le guardie venatorie sono passate da 3.881 unità nel 2007 a 2.712 nel 2015. Le guardie volontarie fanno parte di nuclei di vigilanza afferenti ad associazioni venatorie, ambientaliste o zoofile, anche se nella stragrande maggioranza dei casi operano direttamente sotto il controllo dei corpi di polizia provinciale. Solo una parte delle guardie venatorie volontarie può svolgere funzioni di polizia giudiziaria, operando quindi in modo autonomo; in molti casi queste guardie possono Svolgere solo un'azione di supporto, dovendo essere affiancate da agenti di polizia provinciale, Carabinieri o forestali. In base all'ultimo rapporto ISTAT che riporta dati riferiti al 2007, considerando il personale dei corpi di polizia provinciale e le guardie volontarie si aveva a livello nazionale una densità media di un agente ogni 1.000 ettari di Superficie agro‐forestale (un agente ogni 260 cacciatori). I dati contenuti nel rapporto consento di evidenziare una forte differenziazione da regione a regione (da 0,1 a 4,3 agenti ogni 1.000 ettari). In realtà questo dato relativo alla vigilanza venatoria deve ritenersi sovrastimato perché non tutti gli agenti provinciali sono incaricati di svolgere attività di Sorveglianza in campo venatorio e perché l'operato delle guardie volontarie può risultare non Continuativo e regolare. Inoltre le pattuglie lavorano in turni e sono composte di norma da due persone e questo comporta inevitabilmente una minore presenza sul territorio. A ciò si aggiunge che il personale di vigilanza venatoria e controllo faunistico storicamente incardinato nelle province, con particolare riferimento ai corpi e servizi di polizia provinciale, Sta andando incontro ad un progressivo assottigliamento, come risulta dal censimento realizzato nel 2013 dall'AIPP. Se gli agenti provinciali risultavano 2.890 nel 2007 e 2.700 nel 2013, al termine del 2015 si è assistito ad un'ulteriore emorragia di unità, a seguito del collocamento in mobilità di 744 operatori (in attuazione della legge 56/2014 e del comma 421 della legge di stabilità 190/2014) e il pensionamento di alcune centinaia di unità. È ragionevole stimare che entro il 2018 la vigilanza venatoria provinciale risulterà dimezzata rispetto ai dati del 2013, a seguito del protrarsi del blocco delle assunzioni e al progressivo pensionamento di molti agenti. Potete leggere ed intuire come sia del tutto inconsistente la vigilanza anche se si prende in considerazione i dati istat che sono su base matematica e non su una reale attività svolta, la stragrande maggioranza delle guardie venatorie delle associazioni venatorie non svolge servizi di contrasto al bracconaggio ma solo vigilanze nei programmi di abbattimento della fauna considerata dannosa. In questi dati del 2007 probabilmente sono comprese anche le G.V.Z. che ad oggi non possono più vigilare sulla caccia o sulla pesca ma solo sugli animali di affezione. Le G.V.Z. erano fra le più attive e le meno vincolate ed ora sono fuori gioco per una assurda interpretazione negazionista. I dati citati sono estrapolati dal documento di accordo Stato‐Regioni del marzo 2017. Se pensate che in Italia si commettono atrocità sugli animali d’affezione non avete idea di quanto sia peggiore la situazione sugli animali selvatici .
Per maggiori informazioni cercate" accordo su Piano da Conferenza Stato Regioni"

Le guardie zoofile volontarie nominate in base alla Legge
189/2004 hanno compiti di vigilanza sul rispetto della L.189/2004 e delle altre norme relative alla protezione degli animali.

In questi anni le Guardie Zoofile hanno operato in gran
parte del territorio nazionale a titolo gratuito ed hanno contribuito in maniera sostanziosa al contrasto di attività illegali a danno della fauna e dell’ambiente, quali: bracconaggio, macellazione abusiva, maltrattamento di animali, randagismo, combattimenti clandestini, traffico illegale di animali d’affezione e/o fauna protetta, etc.

Le Guardie Zoofile operano disarmate ed hanno la responsabilità civile e penale delle proprie azioni e degli eventuali errori e/o abusi negli atti pubblici da loro redatti, non hanno nessuna tutela legale gratuita ma devono fare fronte ad ogni eventuale contenzioso di tasca propria, per questi motivi le eventuali mele marce che sono presenti in tutte le categorie hanno vita breve.
Se consideriamo che le Guardie Zoofile volontarie in caso di contenzioso non hanno nessun tipo di trattamento di riguardo, perché il pensiero comune è che non gli è stato ordinato dal dottore di fare quel tipo di attività, dunque, se vogliono esercitare tali poteri, devono dimostrare di essere più professionali o preparati rispetto a altri “colleghi” che svolgono le stesse mansioni per professione. Lo devono dimostrare durante i controlli ai trasgressori e non, che non vedono le guardie volontarie con la stessa simpatia con cui vedono il volontario di croce rossa, protezione civile, etc, lo devono dimostrare nelle sedi opportune davanti ai legali dei trasgressori o presunti tali, lo devono dimostrare davanti ai funzionari delle amministrazioni statali e non per ultimo davanti a alcuni animalisti o ambientalisti che a volte non capiscono i limiti imposti dalla Legge, leggi che non sono emanate dagli organi di controllo ma dai legislatori spesso consigliati e/o imboccati male dai burocrati di turno.

Le Guardie Zoofile hanno un decreto Prefettizio che viene
rinnovato ogni due anni e per il rinnovo è essenziale la buona condotta del soggetto richiedente, la verifica dei requisiti di buona condotta e del casellario giudiziario è affidata ai Carabinieri.

Questa petizione ha l’obiettivo di chiedere al Ministero di
porre rimedio alle ultime interpretazioni che riducono le competenze delle Guardie Zoofile ai soli animali d’affezione, tutto questo perché nel testo della legge all’art. 6 comma 2 “La vigilanza sul rispetto della presente legge
e delle altre norme relative alla protezione degli animali è affidata anche, con riguardo agli animali di affezione , nei limiti dei compiti attribuiti dai rispettivi decreti prefettizi di nomina, ai sensi degli articoli 55 e 57 . del codice di procedura penale, alle guardie particolari giurate delle associazioni protezionistiche e zoofile riconosciute”.

Il termine con riguardo agli animali di affezione è stato
interpretato in maniera erronea, non con il significato letterario di attenzione, cautela, premura nei confronti di oggetti o persone cosi come è definito in tutti i vocabolari e dizionari della lingua italiana ma in maniera restrittiva e negazionista.

Ovviamente il legislatore ha a disposizione una lingua articolata e complessa ( l’italiano ), ricca di sinonimi e contrari che permette di esprimere chiaramente i propri intenti quando si vuole essere chiari e in questo caso il legislatore è stato chiaro ed esaustivo,
Modestamente pensiamo che se il legislatore avesse voluto restringere le competenze ai soli animali di affezione avrebbe utilizzato dei termini più adeguati come “limitatamente, esclusivamente, unicamente, soltanto, solo, ai soli”.


In Italia vige lo Stato di diritto, una grande conquista, fondamentale per una società civile e democratica, una garanzia per i cittadini che nessuno dotato di buonsenso contesterebbe mai ma in alcuni casi un eccesso di garantismo ostacola di fatto la possibilità di controllo e d’intervento nel contrasto di illeciti penali, ottenendo il risultato collaterale di tutelare maggiormente i diritti dei carnefici rispetto a quelli delle vittime. Pensiamo agli abusi di vario genere perpetrati in famiglia o fra le mura domestiche, nelle strutture private o più “banalmente *” ( * per la maggioranza dei cittadini) al maltrattamento di animali, illeciti gravi che si consumano all’interno di proprietà private o all’interno della privata dimora, aree in cui per l’ordinamento dello Stato, la polizia Giudiziaria può intervenire solo in flagranza di reato ovvero se è in corso l’azione delittuosa o su autorizzazione della procura previo richiesta motivata, stessa regola per i sequestri penali che possono essere eseguiti d’iniziativa solo dagli ufficiali di polizia giudiziaria e non dagli agenti, e comunque in seguito devono essere convalidati dalla Procura.
Questo di fatto comporta che le guardie (tutte) hanno enormi difficoltà oggettive ad intervenire all’interno delle proprietà private o peggio nella privata dimora che non è solo l’abitazione in cui si abita ma anche l’ufficio, la tenda, il garage, l’automobile, il camper, lo spogliatoio etc., capite bene che gli animali sono sempre detenuti all’interno di proprietà private e l’unico modo per accertare le condizioni in cui sono detenuti gli animali è la possibilità di entrare nella proprietà privata ma se il proprietario nega l’accesso o chiede alle guardie di uscire le guardie non possono fare altro che chiedere un mandato alla procura ma deve essere motivato dalla presumibile esistenza di un reato in corso e comunque salvo casi rari ed eccezionali non è mai un atto scontato o immediato.
Anche il trasporto illegale di animali o parti di animali è effettuato con mezzi privati e quindi teoricamente se non sono visibili all’esterno, essendo l’automobile configurata come privata dimora non è possibile perquisire o ispezionare senza il mandato, anche la macellazione abusiva e i combattimenti clandestini si svolgono in aree private (casolari, capannoni, circoli etc) inoltre la legge prevede l’obbligo di sequestro per gli animali vittima di maltrattamento ma noi guardie zoofile abbiamo solo la qualifica di agenti di polizia giudiziaria e quindi non possiamo effettuare sequestri penali d’iniziativa con tutte le problematiche che ne conseguono.
Paradossalmente a fronte di questi limiti imposti alle guardie per l’accesso alle proprietà private, vi è una deroga per gli Steward e per i cacciatori, i cacciatori nello svolgimento della loro attività ( ludica ) possono accedere in qualsiasi proprietà privata almeno che non vi sia un fondo chiuso ovvero essere delimitati da un muro o da una rete di altezza non inferiore a metri 1,20 , o da corsi d'acqua perenni profondi almeno 1,50 metri e larghi almeno 3 metri e devono essere tabellati, a proprie spese, dal proprietario o conduttore.
I fondi chiusi devono essere notificati al Servizio Territoriale Agricoltura Caccia e Pesca.
Le guardie hanno limiti nonostante la necessità di fare gli accertamenti per la verifica del rispetto della Legge , i cacciatori armati e con a seguito i loro cani possono tranquillamente entrare alla faccia della privacy o del diritto di proprietà in virtù del nobile diritto di svolgere la loro attività ludica, diritto stranamente precluso alle altre categorie che praticano attività ludiche ( escursionisti, ciclisti, fotografi, ect. ).
Inoltre per evidenziare l’equità dello Stato , sappiate che il disturbo all’attività venatoria è punito con una sanzione amministrativa di 3600 euro in alcune regioni d’Italia mentre se il cacciatore disturba i proprietari dei terreni in cui esercita la caccia magari alle cinque di mattina non rischia niente, al massimo se spara in direzione dello stabile a meno di 150 metri o ha il fucile carico a meno di 50 metri allora rischia una sanzione amministrativa di 200 euro.

I semplici Steward sono abilitati, ed autorizzati dalla normativa che allegato, ad effettuare delle “superficiali perquisizioni corporee”, o in altri termini delle “pat‐down”, nei confronti degli spettatori durante le pubbliche manifestazioni che si svolgano regolarmente negli stadi di calcio. Lascio a voi tutti immaginare a cosa andrebbero incontro delle povere guardie venatorie o delle guardie zoofile, qualora queste si azzardassero ad applicare le identiche procedure descritte nelle Linee Guida Steward, di cui allego un breve stralcio, nei confronti di un cacciatore durante un semplice accertamento finalizzato a reprimere reati quali: abbattimento e detenzione di fauna protetta e/o l’ utilizzo di mezzi vietati quali registratori, trappole, ecc… Apriti cielo e spalancati Terra!! Ribaltamento immediato dei ruoli, da controllori ad accusati di abuso di potere con richiesta di danni e puntuale condanna per la guardia giurata volontaria.
Gli Steward sono dei semplici operatori pagati che operano per dei Club di diritto privato mentre le guardie zoofilei sono agenti volontari non retribuiti che operano per il bene collettivo e per il rispetto della Legge

Non riteniamo giusto che in questi tempi di tagli alle
spese, di carenza di personale nei vari organi di controllo venga penalizzata una categoria che opera gratuitamente con enormi responsabilità personali, una categoria che ha le funzioni di polizia giudiziaria nel contrasto di fenomeni legati alla criminalità organizzata come i combattimenti illegali o competizioni e/o manifestazioni vietate che oltre ad un giro di soldi derivanti dalle scommesse illegali rappresentano anche un modo per manifestare pubblicamente il controllo dei clan sul territorio, poi la stessa categoria non viene ritenuta capace di intervenire su fenomeni molto più banali come la caccia, gli allevamenti o la macellazione, etc.

I bracconieri uccidono circa 300 lupi all'anno e queste sono fonti ufficiali:
https://www.ladeadellacaccia.it/index.php/lupi‐galletti‐300‐uccisi‐lanno‐da‐bracconieri‐piano‐difende‐specie‐42630/

nella foto un uccellino preso in una trappolina a scatto.
Poi vi sono i laccioli, le schiacce, il vischio, le gabbie trappola, reti, bocconi esplosivi, tubi fucili e altre porcherie.


http://www.altovicentinonline.it/rubriche/animali/regione‐berlato‐vietare‐i‐controlli‐venatori‐alle‐guardie‐zoofile‐non‐legittime/
http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/03/18/costruisce_un_tubo_fucile_per_catturare_i_cinghiali_arrestato_un‐68‐479778.html

http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=12903

http://www.altovicentinonline.it/cronaca/cronaca‐schio/schio‐sequestrati‐3500‐uccellini‐pronti‐per‐il‐mercato‐illecito‐denunciato‐commerciante/

http://www.nelcuore.org/home/2017/02/15/nuoro‐bloccati‐bracconieri‐con‐5mila‐tordi‐5‐denunce/

http://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2017/02/14/news/ucciso‐dai‐bracconieri‐il‐cane‐amico‐degli‐anziani‐1.14876671?refresh_ce

https://www.greenme.it/informarsi/animali/22917‐lupo‐claudio‐bracconieri

http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2017/02/28/operazione‐antibracconaggio‐nel‐sulcis_2dd53729‐09a8‐4da3‐a603‐645c19f1634d.html


http://www.greenreport.it/news/aree‐protette‐e‐biodiversita/abbattuto‐fucilate‐un‐altro‐ibis‐eremita‐waldrappteam‐sospendere‐la‐caccia/

http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/16_novembre_15/ucciso‐un‐colpo‐fucile‐cigno‐mascotte‐melegnano‐9b192dbc‐ab4b‐11e6‐ba61‐2e866e9865d0.shtml

http://www.castellinews.it/1044/attualita/catelli‐romani‐aquila‐colpita‐dai‐cacciatori‐guardiaparco‐la‐salvano/

http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2017/02/13/news/cervi‐in‐valbisenzio‐polizia‐provinciale‐a‐caccia‐dei‐bracconieri‐1.14871561

http://www.renonews.it/citta‐metropolitana/2017/02/28/citta‐metropolitana‐bracconaggio‐la‐polizia‐provinciale‐azione/

http://www.alessandrianews.it/breaking‐news/bracconieri‐notte‐colline‐gavi‐fermate‐tre‐persone‐143766.html






















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