Aggiorna le tue impostazioni dei cookie per utilizzare questa funzione.
Clicca "Consenti tutti" o attiva solo i "Cookie per pubblicità mirata"
Continuando, dichiari di accettare l' Informativa sulla Privacy di Avaaz, che spiega come possono essere usati e come sono protetti i tuoi dati.
Ho capito
Utilizziamo i cookies per analizzare come viene usato il sito e come supporto per fornire ai visitatori la miglior esperienza possibile. Trovi qui la nostra Informativa sui Cookie .
OK
Cannabis Legale: chiediamo che il Parlamento discuta la Proposta di legge

Cannabis Legale: chiediamo che il Parlamento discuta la Proposta di legge

1 persone hanno firmato. Arriviamo a
50 Sostenitori

Chiudi

Completa la tua firma

,
Avaaz.org protegge la tua privacy e ti tiene informato su questa e altre campagne simili.
Questa petizione è stata creata da Possibile A. e potrebbe non rappresentare il punto di vista della comunità di Avaaz.
Possibile A.
ha lanciato questa petizione diretta a:
Presidente del Senato Pietro Grasso, Presidente della Camera Laura Boldrini
Con l’Associazione Possibile chiediamo che la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica affrontino con impegno la discussione sulla proposta di legge presentata dall’intergruppo parlamentare per la cannabis legale.

Al Senato della Repubblica in persona del Presidente sen. Pietro Grasso

Alla Camera dei deputati in persona del Presidente on. Laura Boldrini


Considerato che l'Italia , come molti altri Paesi, ha proceduto, da anni, a un progressivo inasprimento della legislazione sul contrasto alla diffusione e per la repressione del traffico delle sostanze proibite, senza distinzioni, in particolare, in merito alla diversa pericolosità sociale e sanitaria delle droghe. Ciò, tuttavia, non ha prodotto risultati significativi, non avendo ridotto, in particolare, i profitti dei trasformatori e degli intermediari (in Italia, spesso, associazioni di stampo mafioso), né arginato la diffusione delle droghe proibite;

Considerato che , al contrario, secondo quanto rilevato in particolare dalla Direzione nazionale antimafia (DNA), nella sua ultima relazione annuale, la repressione indifferenziata, che proibisce allo stesso modo tutte le sostanze e punisce in modo analogo o identico tutti i consumatori, risulta costosa e inefficiente , essendo quindi stata la stessa DNA a proporre politiche di depenalizzazione che potrebbero dare buoni risultati «in termini di deflazione del carico giudiziario, di liberazione di risorse disponibili delle forze dell'ordine e magistratura per il contrasto di altri fenomeni criminali e, infine, di prosciugamento di un mercato che, almeno in parte, eÌ di appannaggio di associazioni criminali agguerrite»;

Considerato che la assenza di risultati soddisfacenti conseguenti a un approccio repressivo – senza una adeguata distinzione tra diverse tipologie di droghe – ha già condotto, in altri ordinamenti, a una modifica dell'impostazione della legislazione in materia. E infatti, ad esempio, negli Stati Uniti d'America, si è assistito a profonde modifiche della legislazione del Colorado, Washington, Oregon e Alaska e del distretto di Columbia , mentre il nuovo Primo Ministro del Canada Trudeau ha dichiarato che intende proporre la legalizzazione della cannabis;

Considerato che , attraverso alcune iniziative assunte già in passato, i cittadini italiani hanno mostrato una rilevante sensibilità per un approccio diverso da quello repressivo rispetto alle “droghe leggere” . Infatti, con il referendum del 1993, il corpo elettorale si è espresso per la abrogazione parziale della legge 26 giugno 1990, n. 162, mitigando le sanzioni per l’uso delle droghe leggere. Ciò risulta confermato daun sondaggio Ipsos pubblicato sul sito web www.cannabislegale.org e coerente con il fatto che, a quanto risulta, quasi cinquemilioni di cittadini hanno provato, nella loro vita, la cannabis e circa due milioni la consumano regolarmente;

Considerato che la Corte costituzionale, con sentenza n. 32 del 2014, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale degli articoli 4- bis e 4- vicies-ter del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 272, convertito, conmodificazioni, dalla legge 21 febbraio 2006, n. 59, cosiddetta “legge Fini-Giovanardi”, eliminando l'equiparazione tra le droghe leggere (come l’hashish e la marijuana) e quelle pesanti (come l'eroina e in genere gli oppiacei, la cocaina, le anfetamine e gli allucinogeni);

Considerato che , in Italia, che è stata a lungo uno dei maggiori produttori di canapa, utile per moltissimi usi ed eliminata a seguito di una politica miope e proibizionista, vi è un consumo diffuso e comune, come precisa la Direzione nazionale antimafia, nella già citata relazione annuale, in base alla quale «basterà osservare che – considerato che, come si è detto, il quantitativo sequestrato è di almeno 10/20 volte inferiore a quello consumato – si deve ragionevolmente ipotizzare un mercato che vende, approssimativamente, fra 1,5 e 3 milioni di Kg all'anno di cannabis , quantità che soddisfa una domanda di mercato di dimensioni gigantesche. In via esemplificativa, l'indicato quantitativo consente a ciascun cittadino italiano (compresi vecchi e bambini) un consumo di circa 25/50 grammi pro capite (pari a circa 100/200 dosi) all'anno». Così è stato stimato che il mercato dei derivati della cannabis sarebbe oggi compreso tra i 15 e i 30 miliardi di euro, con la conseguenza che la legalizzazione della cannabis, oltre a consentire un risparmio dei costi legati alla repressione penale del fenomeno, porterebbe un rilevante gettito fiscale , con risorse recuperate alla fiscalità generale una parte della quali potrebbe essere destinata anche alla prevenzione e riabilitazione dei tossicodipendenti;

Considerato che , quindi, una completa legalizzazione della cannabis produrrebbe effetti molto rilevanti e apprezzabili sia dal punto di vista della legalità sia dal punto di vista economico;

Considerato, in particolare, che , anche sulla base di molte di queste considerazioni un ampio numero di parlamentari delle diverse forze politiche ha costituito un “intergruppo” per la legalizzazione della cannabis e che è stata così presentata alla Camera dei deputati la proposta di legge n. 3235 , recante “Disposizioni in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati”, sottoscritta da decine e decine di deputati e che, dopo alcune settimane, analoga proposta di legge (n. 2038) è stata presentata (anche in questo caso da decine e decine di senatori) al Senato della Repubblica. Tale proposta, che Possibile appoggia completamente, prevede:

  • la possibilità di coltivare fino a cinque piante per uso personale; la creazione del cannabis Social club (CSC), al quale associazioni di utilizzatori delegano la coltivazione collettiva, sull'esempio spagnolo degli ultimi anni;
  • la creazione del monopolio statale della cannabis, che con un sistema simile a quello del tabacco o dell'alcol, autorizzi una serie di attività di produzione e commercio della cannabis, sottoposte al controllo statale;
  • la massima facilitazione nel reperimento della cannabis e dei suoi derivati per l'utilizzo medico.

Considerato altresì che
, tuttavia, la suddetta proposta di legge ha appena avviato, alla Camera, il proprio iter nelle Commissioni riunite Giustizia e Affari sociali, avendo, per il momento semplicemente disposto di procedere ad audizioni e che, al Senato, la proposta è stata soltanto assegnata alle Commissioni riunite Giustizia e Igiene e Sanità;

Considerata, in conclusione, l’evidente inadeguatezza della legislazione in materia e la chiara sensibilità sociale per la legalizzazione della cannabis .

CHIEDIAMO

che la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica affrontino con impegno la discussione sulla proposta di legge presentata dall’intergruppo parlamentare per la cannabis legale (A.C.3235 e A.S. 2038) giungendo alla sua approvazione quanto prima e comunque entro le prossime settimane.



Pubblicata (Aggiornata )