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Dignità per la salute dei cittadini e l'ospedale "Beato Angelo" d'Acri

Dignità per la salute dei cittadini e l'ospedale "Beato Angelo" d'Acri

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Questa petizione è stata creata da Paolo B. e potrebbe non rappresentare il punto di vista della comunità di Avaaz.
Paolo B.
ha lanciato questa petizione diretta a:
Al Ministro alla Salute R. Speranza Al Comm. ad acta regione Calabria G. Longo
Il Comitato Uniti per l'Ospedale Sant'Angelo d’Acri, in rappresentanza dei cittadini di Acri (CS), rivolge un appello pubblico alle autorità in indirizzo, affinché l'ospedale "Beato Angelo" di Acri (CS) possa ritornare ad avere la dignità che merita, e con esso tutti quei cittadini che usufruiscono dei servizi sanitari.
La drammaticità del momento ha messo in evidenza come lo smantellamento della rete sanitaria di base, con la chiusura e/o il depauperamento degli ospedali periferici, abbia portato ad una vera e propria emergenza sanitaria, negando di fatto il diritto alla salute, costituzionalmente garantito, a tutti i calabresi.
Dall’agosto del 2009, per effetto del piano di rientro del disavanzo sanitario calabrese, sono state applicate delle politiche di chiusura e ridimensionamento delle strutture ospedaliere e territoriali, senza tener conto delle esigenze reali dei cittadini. Ciò ha provocato l’aumento dell’emigrazione sanitaria per effetto della mobilità passiva verso altre regioni, drenando ulteriori risorse al già “disastrato” bilancio sanitario: nel 2019 sono stati oltre 300 milioni di euro le spese per le prestazioni sanitari dei calabresi che si sono rivolte a strutture sanitari al di fuori della propria regione.
In qualità di cittadini siamo consapevoli che non c’è più tempo da perdere e che le iniziative da prendere passano per il potenziamento, in particolare con l'assunzione di personale, soprattutto nelle strutture ospedaliere decentrate, come l’ospedale "Beato Angelo" di Acri, provincia di Cosenza. Sono prioritari la progettazione degli interventi e degli investimenti, al fine di garantire a tutti i cittadini il rispetto dei livelli essenziali di assistenza.

La richiesta di potenziamento del nosocomio acrese deriva da una serie di problematiche che vengono di seguito sintetizzate:
• Fino a qualche anno fa l’ospedale cittadino garantiva i principali servizi sanitari ai cittadini acresi e dei paesi limitrofi. Gradualmente, senza un ponderato piano programmatico concreto, senza una riduzione, ma anzi con un aumento, della domanda di prestazioni sanitarie, legata all'invecchiamento della popolazione e ad una crescita consistente delle malattie oncologiche, l’ospedale cittadino è stato privato dei propri reparti e servizi, a fronte di una maggiore richiesta degli stessi. E’ stato un continuo depauperamento dei servizi sanitari del Nosocomio acrese e dei servizi territoriali ad esso collegati, che ha prodotto una notevole deprivazione dei livelli essenziali di assistenza per i cittadini acresi e per l’intero comprensorio. Sono stati chiusi i reparti di Psichiatria, Ostetricia e Ginecologia con annesso Punto Nascita, ridotti i posti nel reparto di Medicina, il reparto di Chirurgia ridotto ad eseguire solo interventi ambulatoriali, ridotti i servizi radiologici, consulenze specialistiche ridotte drasticamente.
• La città di Acri ha una popolazione di circa 20mila abitanti, distribuiti su una estensione territoriale di circa 200 Kmq, tra le più vaste dei comuni d’Italia, dalla Sila a Corigliano Calabro, passando per Bisignano, Rose ed i paesi della fascia Albanese, con frazioni popolose e numerose case sparse;
• L’ospedale cittadino è punto di riferimento di un comprensorio che conta oltre 60.000 abitanti ed almeno 8 paesi limitrofi, cioè quelli facenti parte dell'ex Comunità Montana Destra Crati;
• L'orografia altamente variabile del nostro comprensorio (si va da 1300 a 400 m s.l.m.), tipiche delle zone interne della Calabria, presenta anche un clima avverso, soprattutto nel periodo invernale. A questo si aggiungono gravi criticità associate ad una viabilità accidentata piena di tornanti e tratti soggetti a movimenti franosi;
• Gli ospedali viciniori, l’Hub di Cosenza e lo Spoke Corigliano-Rossano, dal quale l’ospedale di Acri dipende, sono raggiungibili con più di un’ora di viaggio in situazioni climatiche buone, in altri casi, quasi la normalità, i tempi si allungano.
• Da novembre 2020 è stato aperto un reparto Covid per pazienti in via di guarigione, che, di fatto, ha sostituito quel che rimaneva del reparto di chirurgia, che comunque rappresentava sempre un riferimento positivo per il territorio.
• Ad oggi, quasi tutti gli ambulatori sono ormai azzerati compreso anche l’ambulatorio di oncologia, che comunque funzionava in maniera egregia.
• Il Presidio Ospedaliero è strutturalmente in buone condizioni; esso è dotato di due sale operatorie ben attrezzate, con apparecchiature pienamente funzionanti e all’avanguardia, adatte ad ospitare l’attività sia del reparto di Chirurgia, sia dell’auspicabile reparto di Ginecologia. I servizi di Laboratorio Analisi e di Radiologia soffrono fortemente la carenza di personale che porta quest’ultimo anche al mancato utilizzo dell’apparecchiatura di Risonanza Magnetica.  Gli ambulatori sono dotati di strumentazione diagnostica adeguata per il funzionamento ordinario.
Pertanto, alla luce di tali considerazioni, il comitato “Uniti per l'Ospedale Sant'Angelo d’Acri”
               CHIEDE
Che l’Ospedale di Acri possa ritornare ad essere un Ospedale Generale.


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