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Chiediamo alla Rai di mettere in primo piano l'informazione sulla crisi climatica
serena O.
ha lanciato questa petizione diretta a:
Alla presidenza e alla direzione generale della Rai
Chiediamo al servizio pubblico di agire senza perdere tempo per garantire informazione continuativa e accurata sul precipitare di una situazione che, in relazione alla crisi climatica, è ormai emergenza globale. È necessario spiegare ai cittadini il pericolo che si sta correndo e diramare con continuità informazioni sui comportamenti individuali e gli stili di vita che possono aiutare a ridurre il surriscaldamento. Al contempo auspichiamo che il nostro governo vorrà essere in prima linea nell’adozione di misure efficaci e nel cercare e sollecitare alleanze internazionali volte a porre rimedi drastici e urgenti a livello planetario. La nostra richiesta è motivata dalla
inaspettata accelerazione a cui stiamo assistendo
.
Da diversi mesi la temperatura nelle zone artiche ha raggiunto in modo persistente alti picchi, toccando in ampie zone i 30-35°C. Dal 20 giugno a Verkhoyansk nel nord Siberia (luogo ad alte escursioni termiche ove, mentre in inverno la temperatura scende fino a -70°, può attestarsi a luglio su medie di +17°C), si è giunti addirittura a 38°C. L’anomalia di temperature così elevate e persistenti è allarmante per molteplici ragioni, fra cui la più nota in ambito scientifico è il quadro apocalittico a cui l’accelerazione incontrollata nella fusione del permafrost porterebbe inevitabilmente , con fuoriuscite abnormi di CO2 e metano, e di virus letali.
Ma, oltre a questo, anche altri rischi aggiuntivi si profilano.
Un recente seminario informativo dal titolo “cosa è successo il 29 maggio?”, ha preso spunto dal disastro di Norilsk: qui, in seguito a fusione del terreno ghiacciato (permafrost) è crollata una struttura, riversando 21.000 tonnellate di gasolio nel sistema dei fiumi siberiani. È un evento che si aggiunge ad altri simili, benché meno gravi e noti, già avvenuti alle alte latitudini delle regioni artiche ove la temperatura sta crescendo molto di più che nelle altre zone del pianeta. Come osservato nell’ambito del seminario citato, questo incidente suggerisce un ulteriore pericolo che potrebbe innestarsi nel quadro già di per sé gravissimo . La grave anomalia di calore, infatti, potrebbe ora scatenare altri eventi simili in successione, perché sul permafrost delle regioni artiche poggiano anche altre centinaia di strutture come quella già crollata. Se anche altre, fra queste, dovessero collassare potrebbero causare altrettanti incidenti petroliferi e anche nucleari , in un pericoloso processo a catena.
Per questo, il disastro petrolifero di Norilsk è stato definito in quel seminario informativo come potenziale “paziente1 nel default del Pianeta” . Questo precipitare di eventi non accade "in Siberia" ma qui, sull'organismo unico "pianeta" sovraffollato da noi umani e ci riguarda molto da vicino, qui e ora, anche in Italia; avrà conseguenze dirette su tutti e rapidamente.
Altrettanto rapidamente, quindi, facendo anche riferimento agli impegni presi nel Contratto di Servizio Rai 2018-2022 (Artt. 3 comma 2b; 4 comma 2f, 12 comma 2) sollecitiamo il servizio pubblico a mettere in primo piano l'emergenza climatica come oggetto prioritario degli sforzi comuni .
Pietro Omodeo sr, naturalista ambientalista
Antonello Pasini, fisico del clima, CNR
Sandra Casellato, prof. associata Biologia, Univ. di Padova
Silvia Peppoloni, geologa, Ist. di Geofisica e Vulcanologia
Inoltre (in ordine alfabetico):
Giovanna Badalassi, esperta economia di genere, Genova
Claudia Chiozzotto, esperta ambientale; Milano
Laura Cima, già parlamentare ambientalista; Torino
Marcella Corsi, prof. ord. Econ. Politica, La Sapienza, Roma
Andrea Di Stefano, economista ricercatore, Milano
Daniela Ducato, imprenditrice; Guspini
Marco Fratoddi, caporedattore Agricolturabio.info; Roma
Giuliana Nuvoli, scrittrice, Università degli Studi Milano
Maria Omodeo, sinologa, docente Università di Siena
Serena Omodeo-Salè, architetta; Milano
Daniela Padoan, scrittrice e saggista; Bologna
Carlo Alberto Rinolfi, consulente ambientale, Milano
Massimiliano Sanfilippo, esperto foreste tropicali, Firenze
Massimo Temporelli, consulente per l’innovazione, Milano
Carlo Triarico, storico della scienza, presidente APAB; Firenze
I primi firmatari citati sono i partecipanti al seminario informativo del 18/6/2020:
https://www.youtube.com/watch?v=gvzs3rsXSw8&t=5440s
Da diversi mesi la temperatura nelle zone artiche ha raggiunto in modo persistente alti picchi, toccando in ampie zone i 30-35°C. Dal 20 giugno a Verkhoyansk nel nord Siberia (luogo ad alte escursioni termiche ove, mentre in inverno la temperatura scende fino a -70°, può attestarsi a luglio su medie di +17°C), si è giunti addirittura a 38°C. L’anomalia di temperature così elevate e persistenti è allarmante per molteplici ragioni, fra cui la più nota in ambito scientifico è il quadro apocalittico a cui l’accelerazione incontrollata nella fusione del permafrost porterebbe inevitabilmente , con fuoriuscite abnormi di CO2 e metano, e di virus letali.
Ma, oltre a questo, anche altri rischi aggiuntivi si profilano.
Un recente seminario informativo dal titolo “cosa è successo il 29 maggio?”, ha preso spunto dal disastro di Norilsk: qui, in seguito a fusione del terreno ghiacciato (permafrost) è crollata una struttura, riversando 21.000 tonnellate di gasolio nel sistema dei fiumi siberiani. È un evento che si aggiunge ad altri simili, benché meno gravi e noti, già avvenuti alle alte latitudini delle regioni artiche ove la temperatura sta crescendo molto di più che nelle altre zone del pianeta. Come osservato nell’ambito del seminario citato, questo incidente suggerisce un ulteriore pericolo che potrebbe innestarsi nel quadro già di per sé gravissimo . La grave anomalia di calore, infatti, potrebbe ora scatenare altri eventi simili in successione, perché sul permafrost delle regioni artiche poggiano anche altre centinaia di strutture come quella già crollata. Se anche altre, fra queste, dovessero collassare potrebbero causare altrettanti incidenti petroliferi e anche nucleari , in un pericoloso processo a catena.
Per questo, il disastro petrolifero di Norilsk è stato definito in quel seminario informativo come potenziale “paziente1 nel default del Pianeta” . Questo precipitare di eventi non accade "in Siberia" ma qui, sull'organismo unico "pianeta" sovraffollato da noi umani e ci riguarda molto da vicino, qui e ora, anche in Italia; avrà conseguenze dirette su tutti e rapidamente.
Altrettanto rapidamente, quindi, facendo anche riferimento agli impegni presi nel Contratto di Servizio Rai 2018-2022 (Artt. 3 comma 2b; 4 comma 2f, 12 comma 2) sollecitiamo il servizio pubblico a mettere in primo piano l'emergenza climatica come oggetto prioritario degli sforzi comuni .
Pietro Omodeo sr, naturalista ambientalista
Antonello Pasini, fisico del clima, CNR
Sandra Casellato, prof. associata Biologia, Univ. di Padova
Silvia Peppoloni, geologa, Ist. di Geofisica e Vulcanologia
Inoltre (in ordine alfabetico):
Giovanna Badalassi, esperta economia di genere, Genova
Claudia Chiozzotto, esperta ambientale; Milano
Laura Cima, già parlamentare ambientalista; Torino
Marcella Corsi, prof. ord. Econ. Politica, La Sapienza, Roma
Andrea Di Stefano, economista ricercatore, Milano
Daniela Ducato, imprenditrice; Guspini
Marco Fratoddi, caporedattore Agricolturabio.info; Roma
Giuliana Nuvoli, scrittrice, Università degli Studi Milano
Maria Omodeo, sinologa, docente Università di Siena
Serena Omodeo-Salè, architetta; Milano
Daniela Padoan, scrittrice e saggista; Bologna
Carlo Alberto Rinolfi, consulente ambientale, Milano
Massimiliano Sanfilippo, esperto foreste tropicali, Firenze
Massimo Temporelli, consulente per l’innovazione, Milano
Carlo Triarico, storico della scienza, presidente APAB; Firenze
I primi firmatari citati sono i partecipanti al seminario informativo del 18/6/2020:
https://www.youtube.com/watch?v=gvzs3rsXSw8&t=5440s
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