Aggiorna le tue impostazioni dei cookie per utilizzare questa funzione.
Clicca "Consenti tutti" o attiva solo i "Cookie per pubblicità mirata"
Continuando, dichiari di accettare l' Informativa sulla Privacy di Avaaz, che spiega come possono essere usati e come sono protetti i tuoi dati.
Ho capito
I restauratori di Beni Culturali chiedono un Gruppo Disciplinare nell'Università

I restauratori di Beni Culturali chiedono un Gruppo Disciplinare nell'Università

1 persone hanno firmato. Arriviamo a
50 Sostenitori

Chiudi

Completa la tua firma

,
Avaaz.org protegge la tua privacy e ti tiene informato su questa e altre campagne simili.
Questa petizione è stata creata da GSD A. e potrebbe non rappresentare il punto di vista della comunità di Avaaz.
GSD A.
ha lanciato questa petizione diretta a:
Consiglio Universitario Nazionale (CUN) Ministero dell'Università e della Ricerca
In seguito al confronto che si è avviato al Consiglio Universitario Nazionale (CUN) fra i rappresentanti dell’Area 08 (Ingegneria civile e Architettura) e dell’Area 10 (Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche) riguardo al problema delle Discipline tecniche del restauro, i sottoscritti restauratori richiedono l’istituzione di un nuovo Gruppo scientifico-disciplinare autonomo per il “Restauro di beni mobili e superfici storicizzate ” e ritengono che esso debba necessariamente essere istituito nell’Area 10 , che fra le 14 Aree CUN è quella in cui la disciplina riconosce maggiori affinità.

Come è noto, nel 2011 (D.M. 2-3-2011 del MIUR) è stata istituita la Classe di laurea magistrale a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali LMR/02 , che abilita all’esercizio della professione di ‘Restauratore di Beni Culturali’ (come previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, art. 29, comma 7 e definito dal D.M. MIBAC 86/2009 e dal Decreto Interministeriale MIBAC MIUR 10 agosto 2019 n. 112).

Il percorso formativo prevede l’insegnamento delle “Discipline tecniche del restauro” , ovvero le materie di laboratorio necessariamente impartite da un restauratore qualificato, che incidono sulla struttura del percorso in maniera determinante (per non meno di 90 crediti formativi sui 198 complessivi). Si tratta di discipline indispensabili e qualificanti per la formazione del restauratore, per la cui figura professionale, a distanza di oltre 11 anni dall’istituzione della classe di laurea, non si è ancora creato un Settore Disciplinare nell’Università . Questa situazione svilisce la professione, proprio nel momento in cui le si potrebbe riconoscere dignità di disciplina universitaria. L’insegnamento delle materie di laboratorio del restauro è infatti tuttora impartito da docenti a contratto, i quali, non essendo incardinati in alcun ruolo universitario, non possono neanche ambire ad acquisirlo.

È indispensabile, pertanto che venga istituito un Gruppo Scientifico Disciplinare specifico per l’insegnamento del “Restauro di beni mobili e superfici storicizzate”.

A causa della natura complessa della professione, che richiede competenze ampie e differenziate, concorrono alla formazione del Restauratore di Beni Culturali numerose discipline teoriche (D.M. 2-3-2011, allegato Numerazione della classe - LMR/02, “attività formative indispensabili”). Fra queste, solo 5 afferiscono all’Area 08 (Ingegneria civile e Architettura), a fronte di ben 16 che appartengono all’Area 10 (Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche).
L’Area 10 è l’area disciplinare maggiormente rappresentata nel gruppo ristretto di discipline definite “di base”, anche rispetto alle pur fondamentali aree di “formazione scientifica”, in cui sono presenti più o meno ampiamente scienze fisiche, chimiche, biologiche, della terra, matematiche e informatiche, ingegneria industriale e dell’informazione e, solo per un settore, ICAR/17- Disegno, l’area 08.
L’Area 8 in cui si inserisce il Restauro architettonico (ICAR/19, presente nel percorso formativo del D.M. 2-3-2011 per un solo insegnamento “caratterizzante”), è solo in apparenza affine al “Restauro di beni mobili e superfici storicizzate” . L’architetto che lavora nell’ambito del restauro dei monumenti  è un professionista che progetta e dirige un lavoro eseguito da altri. Il restauratore di beni culturali lavora direttamente su singole opere e quindi progetta, dirige ed esegue l’intervento attuando molteplici strategie di prevenzione, manutenzione e restauro, modificando quando necessario in corso d’opera il programma alla luce delle conoscenze acquisite attraverso lo studio dell’opera stessa.
Per questo l’architetto e il restauratore lavorano necessariamente in sinergia nell’ambito del restauro di un complesso monumentale, ma con ruoli e competenze distinte, a più livelli di operatività, esecutiva o gestionale. Per questo motivo i due percorsi formativi sono completamente diversi .  

Il Settore Disciplinare del Restauro di beni mobili e superfici storicizzate deve essere creato quindi nell’Area 10, con cui condivide il metodo e l’oggetto del suo interesse nell’accezione complessa e variegata di Bene Culturale, caratterizzandosi tradizionalmente come l’area più vicina allo spirito filologico e critico che impronta la professione del restauratore in Italia.

Carlo Giantomassi, Bruno Arciprete, Giovanna Martellotti, Roberto Buda, Paolo Violini, Antonio Iaccarino Idelson, Angela Cerasuolo, Roberto Saccuman, Barbara Lavorini, Matteo Rossi Doria, Paola Fiore, Francesco Virnicchi, Giuseppe Mantella, Giulia Zorzetti, Andrea Santacesaria, Maria Teresa de Falco, Chiara Merucci, Antonio Tosini, Giovanni Gualdani, Simonetta Funel, Donatella Bonelli, Patrizia Lo Sardo, Fiammetta Jahier, Carla Bertorello, Lisa Venerosi Pesciolini, Giuseppe Giordano, Federica Di Cosimo, Serena Sechi, Francesca Fumelli, Alma Ortolan, Costanza Longo, Daniela Gennari, Donatella Pucci, Manuela Zarba', Anna Maria Marinelli, Miriam Pitocco, Giorgia Pinto....
   
Pubblicata (Aggiornata )