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Caschi blu ONU per fermare il genocidio e arrestare Netanyau per crimini contro l'umanità!

Caschi blu ONU per fermare il genocidio e arrestare Netanyau per crimini contro l'umanità!

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Questa petizione è stata creata da Pietro P. e potrebbe non rappresentare il punto di vista della comunità di Avaaz.
Pietro P.
ha lanciato questa petizione diretta a:
Governo Italiano - Corte Penale Internazionale - Assemblea generale delle Nazioni Unite
La tragedia palestinese potrà venire risolta solo con l'interposizione di una forza internazionale sotto il controllo delle Nazioni Unite e l'immediato arresto di Netanyau e del Ministro della Difesa Gallant, in esecuzione dei mandati di arresto della Corte penale internazionale e dei principi guida dello Statuto delle Nazioni Unite, affinché sia rispettato il cessate il fuoco. Chiediamo insieme con forza queste misure a tutti i governi delle nazioni del mondo. A partire da quello italiano e dei Paesi europei aderenti alla NATO.
Non è un'utopia . I Caschi blu, in base alla risoluzione ONU n. 377A del 1950 (Uniting for peace), sono intervenuti oltre 30 anni fa per creare le condizioni di pace e sicurezza necessarie per raggiungere una soluzione complessiva della crisi della ex Jugoslavia. Con questo scopo il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il 21 febbraio 1992, istituiva l’UNPROFOR (United Nations Protection Force).
Allo stesso modo , oggi l’Onu deve intervenire con forze di interposizione nel conflitto arabo-israeliano, per porre fine allo spietato sterminio di civili indifesi, che si compie ogni giorno da oltre otto mesi, per lo più donne, bambini e anziani, e all'occupazione militare della striscia di Gaza e dei territori della Cisgiordania, che ha già registrato oltre 36.000 vittime innocenti.
Solo una forza di "peacekeeping" , mediante mirate operazioni di pace, potrà impedire l'escalation del genocidio del popolo palestinese e la sistematica distruzione di ospedali, scuole, università, case, palazzi, moschee e ogni altro tipo di edificio pubblico o privato che sono stati rasi al suolo e fatti esplodere o distrutti con i bulldozer dall’esercito popolare israeliano.
Avvocati senza Frontiere è stata la prima Associazione in Italia a chiedere sin dalla metà di ottobre 2023, l’emissione di un Mandato di arresto internazionale per Netanyau e il Ministro della Cultura israeliano Eliyahu, che minacciava di cancellare la Palestina con l’uso della bomba atomica!
Di seguito, il testo della prima petizione censurata da Change.org e dai media italiani che Vi invitiamo a diffondere e sostenere, perché solo, insieme, come tante gocce nel grande oceano dell'umanità, possiamo spezzare il silenzio e raggiungere le profondità della coscienza collettiva e cambiare il mondo.
In questi 8 mesi di cinica indifferenza in cui le vittime sono passate da poche migliaia a 36.000 si è consumata una delle pagine più tremende nella storia dell’umanità con il martirio di un intero popolo indifeso.  
"Fermiamo il genocidio del popolo palestinese e l’occupazione militare della striscia di Gaza. Sono già più di 10.000 le vittime civili barbaramente uccise in pochi giorni di cui ben 4.000 i bambini schiacciati tra le macerie delle loro case, scuole, ospedali, luoghi di culto, campi profughi, sotto i bombardamenti indiscriminati dell’esercito israeliano. Una catastrofe umanitaria senza precedenti, dopo la Shoah, ancora più grave dell’11 settembre 2001 con l’attacco alle Torri gemelle (2.977 vittime e 6.000 feriti).
Si tratta di veri e propri crimini di guerra contro l’umanità che non possono venire tollerati dalla Comunità Internazionale e dagli statuti delle Nazioni Unite e di Paesi che si considerano democratici, come Israele, gli USA e l’Europa. Sebbene, l’opposizione interna abbia costretto il Premier Netanyahu a fare marcia indietro e a sospendere il proprio Ministro di estrema destra Amichai Eliyahu , membro del Jewish National Front, poco dopo l’esercito israeliano ha lanciato volantini alla popolazione civile, dando un ultimatum per l’immediata evacuazione entro 4 ore di oltre 1.000.000 di palestinesi .
E’, in atto un’escalation del terrore, ignorando ogni appello delle Nazioni Unite che già il 12/10 u.s. avevano lanciato il monito ad Israele di “ Fare marcia indietro. Conseguenze umanitarie devastanti “ ... Secondo i dati pubblicati il 31/10 u.s. dall’agenzia delle Nazioni Unite UNRWA erano già 3.457 i bambini uccisi a Gaza in appena 23 giorni di bombardamenti israeliani. Cioè, più di quelli che muoiono in un anno intero in tutti i conflitti militari attivi nel resto del mondo . Nel 2022, in totale 2.985 su 24 Paesi.
Il Segretario generale delle Nazioni Unite , nell’ultimo rapporto annuale sottolinea che bambini rappresentano oltre il 40% delle 8.306 persone uccise complessivamente a Gaza e il bilancio reale è probabilmente molto più alto, poiché ci sono circa 1.000 bambini dispersi che si presume siano sepolti sotto le macerie . Per comprendere il dramma che si sta consumando sotto gli occhi del mondo, nell’indifferenza dei media e con la collaborazione attiva dei governi Occidentali, incluso quello italiano che si è astenuto dal voto della risoluzione ONU che chiedeva un immediato cessate il fuoco , riportiamo alcuni passaggi del discorso tenuto il 30/10 u.s. davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite da parte di Philippe Lazzarini, Commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA): « Il livello di distruzione non ha precedenti e la tragedia umana che si svolge sotto i nostri occhi è insopportabile . In tre settimane un milione di persone, metà della popolazione di Gaza, sono state spinte dal nord della Striscia di Gaza verso il sud. Ma il sud, tuttavia, non è stato risparmiato dai bombardamenti, con un numero significativo di morti. L’ho detto molte volte, “ Nessun posto è sicuro a Gaza ”. Ora, i civili rimasti nel nord stanno ricevendo avvisi di evacuazione. Ma molti, tra cui donne incinte, persone con disabilità, malati e feriti, non possono muoversi. Ciò che è accaduto e continua ad accadere è lo sfollamento forzato . Oltre 670.000 sfollati si trovano attualmente nelle scuole e negli edifici sovraffollati dell’UNRWA. Vivono in condizioni spaventose e antigeniche, con cibo e acqua limitati, dormendo sul pavimento senza materassi o all’aperto. La fame e la disperazione si stanno trasformando in rabbia contro la comunità internazionale».
« Signor Presidente , Quasi il 70% delle persone uccise sono bambini e donne. Questo non può essere un “danno collaterale . Chiese, moschee, ospedali e strutture dell’UNRWA, comprese quelle che ospitano gli sfollati, non sono state risparmiate. Troppe persone sono state uccise e ferite mentre cercavano sicurezza in luoghi protetti dal diritto umanitario internazionale. L’attuale assedio imposto a Gaza è una punizione collettiva . Gaza conta oltre 2 milioni di persone, la metà dei quali bambini. Gli abitanti di Gaza sono persone vivaci e istruite che aspirano ad avere una vita normale, famiglie, figli, istruzione e sogni di un futuro migliore. Oggi gli abitanti di Gaza sentono di non essere trattati come gli altri civili. Un’intera popolazione viene disumanizzata. Hannah Arendt ha detto: “La morte dell’empatia umana è uno dei primi e più rivelatori segni di una cultura che sta per cadere nella barbarie” .
Signor Presidente, in questi tempi bui non dobbiamo perdere di vista la nostra umanità. La nostra empatia dovrebbe applicarsi a tutti. Palestinesi, israeliani, ebrei, cristiani e musulmani. Le regole della guerra devono essere rispettate da tutte le parti, in ogni momento e in ogni luogo. I civili devono essere protetti, gli ostaggi rilasciati e deve essere agevolata un’autentica risposta umanitaria. Un cessate il fuoco umanitario immediato è diventato una questione di vita o di morte per milioni di persone. Il presente e il futuro dei palestinesi e degli israeliani dipendono da questo. Esorto tutti gli Stati membri a cambiare la traiettoria di questa crisi e a lavorare per una vera soluzione politica. Prima che sia troppo tardi, grazie».
Vi chiediamo di condividere questo toccante appello di un alto rappresentante delle Nazioni Unite, rilanciando al mondo intero la petizione per fermare il genocidio del popolo palestinese e chiedere l’incriminazione di coloro che vorrebbero radere completamente al suolo la Palestina nelle prossime ore, scacciando i suoi abitanti nel Sinai , come fu per il popolo ebraico l’esodo biblico, dopo la fuga dall’Egitto.
Quanto sangue di donne e innocenti s’intende ancora lasciare impunemente spargere per appagare la sete di vendetta di Netanyau e l’odio di Hamas, alimentato da 75 anni di occupazione dei territori palestinesi?
Dobbiamo porre fine a questa insensata spirale di violenza senza fine .
Di fronte a tali orrori e minacce di distruzione totale e di deportazione forzata dell’intero popolo palestinese, che ci riportano ai tempi più bui del nazionalsocialismo, non ci sono ragioni da difendere e tutti hanno torto! Sarà una nuova Norimberga . I precedenti storici sono il processo a Milosevic e il più recente mandato d’arresto a carico di Vladimir Putin per l’invasione dell’Ucraina. Perché il popolo palestinese deve avere gli stessi e uguali diritti e nessuno può imporre una deportazione di massa di oltre 2 milioni di esseri umani.
Lo stesso presidente Joe Biden ha affermato che non sarà con un massacro indiscriminato di civili a Gaza, che il popolo israeliano avrà giustizia. « Ciò che distingue noi, che viviamo in sistemi democratici, dai terroristi è il rispetto della legge, in questo caso del diritto internazionale ». Aggiungendo: « La maggior parte della popolazione, a cominciare dai bambini, dai ragazzi che abitano nella Striscia, non va confusa con Hamas». «Noi non possiamo essere come i terroristi ». Ma queste parole sono cadute nel vuoto , come quelle del Segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres , che aprendo la recente riunione del Consiglio di sicurezza sulla crisi in Medio Oriente ha parlato di “ chiare violazioni del diritto umanitario “, chiedendo l’immediato cessate il fuoco per alleviare la “ sofferenza epica ” della popolazione di Gaza, ricordando poi che “ gli attacchi di Hamas contro Israele non sono avvenuti dal nulla ” e che “ il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione “, anche se “l e sofferenze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas “.
Sebbene, quella in atto non può considerarsi una guerra , perché non ci sono due eserciti regolari che si confrontano, né un conflitto tra Stati sovrani, in quanto Hamas non rappresenta il popolo palestinese, vittima inerme di una forma di terrorismo di Stato israeliano, ancora più feroce e disumanizzante di quello di Hamas, perché perpetrato da oltre un mese con inaudita e indiscriminata brutale cieca violenza.
L’attacco con missili all’Ospedale di Gaza con oltre 600 vittime (per lo più donne e bambini innocenti), è stata una strage preannunciata, come tutti gli atti terroristici successivi che hanno colpito con incessanti bombardamenti l’Ospedale Al-Quds, con oltre 14.000 sfollati, l’Ospedale pediatrico e la scuola dell’Onu, oltre a due ambulanze, provocando centinaia di morti e feriti, anche tra gli operatori delle Nazioni Unite e delle organizzazioni umanitarie e giornalisti uccisi con le loro famiglie. Atti di terrorismo che non possono restare impunite da parte delle Nazioni Unite, in una terrificante, atroce ed insensata escalation, che continuerà a provocare stragi di innocenti, odio e vendette a catena in una spirale infinita.
Possibile che i fautori dell’invasione per il controllo militare della striscia di Gaza non lo capiscano?
Con l’operazione via terra Israele si proponeva e si propone di radere al suolo la striscia di Gaza in 24-48 ore. Sono le esatte parole pronunciate da Netanyahu, il quale così preannunciava l’ olacausto del popolo palestinese, sotto assedio da ormai un mese, con il dichiarato obbiettivo di deportare oltre 2,3 milioni di cittadini palestinesi dalla Striscia di Gaza nella penisola del Sinai in Egitto, attraverso il valico di Rafah, peraltro fatto oggetto di bombardamenti.
L’espulsione degli abitanti del lembo di terra tra i più densamente popolati del mondo, mediante un forzoso esodo di massa, è contenuto in un Piano reso noto nei giorni scorsi dal Ministero dell’Intelligence israeliana, destinato al governo di unità nazionale di Tel Aviv.
Diciamo no alla deportazione del popolo palestinese !
Secondo l’ONU sono già oltre 1 milione gli sfollati. Perché ci riporta ai tempi più bui della “ Soluzione finale “, tra il marzo 1942 e il novembre 1943, in cui i nazist i delle SS deportarono circa 1.526.000 di ebrei , verso i campi di sterminio, per porre fine, mutatis mutandis , oggi, alla questione palestinese e garantire le mire egemoniche di Israele sulla striscia di Gaza
La striscia di Gaza , con i suoi 48 km di sbocco sul Mediterraneo, cuscinetto tra Egitto e Israele, è infatti una fascia costiera altamente strategica , che rappresenta, da sempre, per Israele una zona appetibile per il predominio politico, militare ed economico sull’intera area.
Da qui trae origine l’occupazione dei territori palestinesi e della Cisgiordania, da parte di Israele, da oltre 75 anni , che mira ad impossessarsene, anche spingendo i suoi coloni ad occupare aree sempre più vaste.
In Cisgiordania, sebbene l’intero territorio appartiene sulla carta alla sovranità palestinese, dal 1967, Israele ne controlla i confini, mediante una forza di occupazione militare, imponendo l’uso della moneta israeliana e l’insediamento di coloni ebrei, violando la Convenzione di Ginevra del 1949 , firmata anche da Israele, che proibisce ad uno Stato occupante di trasferire civili nei territori occupati, come sancito anche dall’ONU, che considera le colonie una violazione del diritto internazionale.
Nelle carceri israeliane vi sono da anni circa 1 0.000 prigionieri palestinesi , in condizioni terribili, molti dei quali senza accuse ufficiali né processo sulla base di rapporti segreti. Secondo una stima dell’Onu dello scorso luglio, i detenuti palestinesi erano 5.200 , di cui 150 minori e 333 donne, oltre a 1.100 senza una vera e propria accusa. Un numero che secondo l’ANP è salito a oltre 10 mila dopo il 7 ottobre, quando Israele ha compiuto raid e arresti di massa in Cisgiordania e Gerusalemme Est, occupata illegalmente dallo Stato di Israele.
(v. video: https://www.rainews.it/video/2023/11/cosentino-arresti-cisgiordania-bf3f61d1-5d37-4a81-821d-07f0eea0c3cd.html?fbclid=IwAR0ih7GSV14Yi3DQZrDUL1xHEjSv-nYyfizTS6gKwAJWf8KXNiAivrX5cfg
Al di là della propaganda guerrafondaia di sapore Goebbelsiano c’è da domandarsi come i Paesi europei e l’Occidente possano definire Israele “ una delle più grandi democrazie al mondo” , cioè una Nazione che calpesta sistematicamente i diritti umani e ricorre alla violenza indiscriminata e all’uso del terrore di Stato?
Nel rapporto ‘ Intrappolati ‘, a cura di “ Save the Children “, pubblicato nel giugno 2022, viene denunciata una situazione drammatica e forse unica al mondo, dove ben 4 bambini su 5, a Gaza, già soffrivano di depressione e la metà di loro ha pensato al suicidio.
Noi crediamo che tutti i bambini del mondo , indipendentemente dal Paese dove sono nati e vivono, dalla religione, dal colore della pelle e dagli errori dei loro governi, abbiamo il pieno diritto di diventare felici e di non morire di terrore o di fame, vedendo distruggere le loro case e le vite dei loro cari, perché non ci sono bombe buone o giuste e l’unico vero grande male è la guerra e qualsiasi forma di terrorismo.
Chiediamo l’immediata applicazione delle risoluzioni ONU e la cessazione dei bombardamenti indiscriminati e delle rappresaglie in danno di civili, anziani, infermi, donne, bambini, che stanno venendo spinti con il terrore e la violenza ad abbandonare le loro case e la loro terra d’origine.
Il vero problema non è quindi quello di creare “ corridori umanitari ” per facilitare l’evacuazione dei civili, che risparmierebbe il lavoro sporco all’esercito israeliano, bensì quello di garantire la Pace e la sicurezza nei territori della Cisgiordania, ovvero il riconoscimento della Palestina, come sancito da innumerevoli risoluzioni ONU, rimaste inottemperate, lasciando come unico decisore lo Stato d’Israele che con l’ex presidente Rabin (per questo assassinato da coloni ebrei nel novembre 1995, contrari agli accordi di Oslo e all’avvio del processo di pace in Medio Oriente), aveva dichiarato l’intendimento di rinunciare a quel 22% dei territori occupati, appartenenti alla Palestina.
Il nostro obiettivo è fermare la recrudescenza della violenza e del terrorismo, promuovere la pace ed esigere il rispetto dei diritti umani fondamentali uguali per tutti Palestinesi e Israeliani.
Firmare e condividere questa importante petizione diretta al Tribunale Penale Internazionale e alle Nazioni Unite per l’incriminazione di Netanyau e Hamas può rappresentare uno strumento di pressione eccezionale per smuovere i governi del mondo a schierarsi a fianco della pace e della non violenza. Firma ora! Alziamo insieme le nostre voci!

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