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Un busto al Gianicolo per Andrés Aguyar
Aurelio I.
ha lanciato questa petizione diretta a:
Virginia Raggi, Sindaca di Roma
Andrés Aguyar
discendeva da una famiglia di schiavi deportata dall’Africa.
Lui stesso rimase tale, schiavo, fino a quando in Uruguay non venne abolita la schiavitù, nel 1842. La decisione fu assunta anche perché i partiti contrapposti nella guerra civile potessero rinforzare le proprie fila con nuovi soldati. Garibaldi, che partecipò a sostegno della fazione liberale dei colorados , in contrapposizione alla fazione dei conservatori blancos , ebbe modo di apprezzare il valore di Aguyar.
E quando nel 1848 rientrò in patria se lo ritrovò a fianco, diversamente da altri suoi uomini che decisero di rimanere nel Nuovo Mondo. A seguito della fuga di Pio IX dalla Capitale, i territori precedentemente soggetti allo Stato Pontificio convocarono delle elezioni per eleggere un'Assemblea Costituente che, il 9 Febbraio 1849, proclamò la nascita della Repubblica Romana . Garibaldi ed i suoi soldati, insieme ai volontari di mezza Europa, la raggiunsero.
La nascita di una Repubblica, democratica ed egualitarista, guidata da lì a poche settimane dallo stesso Giuseppe Mazzini fu osteggiata da tutte le potenze reazionarie d'Europa. Solo gli Stati Uniti riconobbero ufficialmente la Repubblica, mentre l'Impero Austriaco, il Regno delle Due Sicilie, la Spagna e la Francia di Napoleone III invasero i territori della Repubblica.
Nonostante l'esperienza sia durata appena cinque mesi, la Repubblica Romana anticipò - 20 anni prima della Comune di Parigi - conquiste che sarebbero divenute patrimonio del nostro continente solo dopo la Seconda Guerra Mondiale. Venne infatti introdotto il suffragio universale maschile e femminile, fu abrogata la pena di morte, proclamata la libertà di culto e liberato il ghetto. Fu inoltre imposto un prestito forzoso ai cittadini più ricchi, furono confiscati i beni ecclesiastici e concesse in affitto perpetuo alle famiglie pù povere le terre coltivabili.
Impegnato nella difesa di Roma, Aguyar fu oggetto di attenzione da parte dell’opinione pubblica dell’epoca, anche di quella internazionale. La rivista The Illustrated London News pubblicò un disegno rappresentante Aguyar e Garibaldi a cavallo e il pittore olandese Jan Koelman scrisse di lui che sorprese i nemici in battaglia abbattendoli dal cavallo con un “lazo” nello stile migliore dei gauchos delle praterie sudamericane. A quanto si diceva non conosceva la paura e più di una volta salvò la vita a Garibaldi.
Il 30 giugno 1849, Aguyar - che era stato promosso tenente - colpito da una bomba francese nel vicolo del Canestraro nei pressi di Santa Maria in Trastevere, pur grondando di sangue, riuscì a gridare: “Viva le repubbliche d’America e di Roma!"
Fu portato nella vicina Santa Maria della Scala, a quel tempo adibita a ospedale, dove spirò. Aguyar che era nato in Uruguay non per caso, ma per forza, perché suoi antenati erano stati prelevati con la forza dal continente africano dai trafficanti europei, una volta libero, scelse di combattere per la libertà nel nostro Paese.
Crediamo che, oggi più che mai, sia importante tributare il giusto omaggio ad un uomo giunto dall'altra parte dell'oceano a combattere, e morire, in difesa di Roma e dei suoi valori. Incarnati in quella Costituzione che visse un solo giorno, il 4 Luglio 1849, ma che fu assunta come base dai nostri Padri Costituenti per scrivere la Costituzione democratica ed antifascista del 1948.
Per questo facciamo appello alle istituzioni tutte di Roma Capitale , alla Sindaca Virgina Raggi , affinchè venga, al più presto, realizzato il busto di Andrés Aguyar e collocato tra quelli dei combattenti, italiani e stranieri, presenti sul colle del Gianicolo.
promuovono
Lui stesso rimase tale, schiavo, fino a quando in Uruguay non venne abolita la schiavitù, nel 1842. La decisione fu assunta anche perché i partiti contrapposti nella guerra civile potessero rinforzare le proprie fila con nuovi soldati. Garibaldi, che partecipò a sostegno della fazione liberale dei colorados , in contrapposizione alla fazione dei conservatori blancos , ebbe modo di apprezzare il valore di Aguyar.
E quando nel 1848 rientrò in patria se lo ritrovò a fianco, diversamente da altri suoi uomini che decisero di rimanere nel Nuovo Mondo. A seguito della fuga di Pio IX dalla Capitale, i territori precedentemente soggetti allo Stato Pontificio convocarono delle elezioni per eleggere un'Assemblea Costituente che, il 9 Febbraio 1849, proclamò la nascita della Repubblica Romana . Garibaldi ed i suoi soldati, insieme ai volontari di mezza Europa, la raggiunsero.
La nascita di una Repubblica, democratica ed egualitarista, guidata da lì a poche settimane dallo stesso Giuseppe Mazzini fu osteggiata da tutte le potenze reazionarie d'Europa. Solo gli Stati Uniti riconobbero ufficialmente la Repubblica, mentre l'Impero Austriaco, il Regno delle Due Sicilie, la Spagna e la Francia di Napoleone III invasero i territori della Repubblica.
Nonostante l'esperienza sia durata appena cinque mesi, la Repubblica Romana anticipò - 20 anni prima della Comune di Parigi - conquiste che sarebbero divenute patrimonio del nostro continente solo dopo la Seconda Guerra Mondiale. Venne infatti introdotto il suffragio universale maschile e femminile, fu abrogata la pena di morte, proclamata la libertà di culto e liberato il ghetto. Fu inoltre imposto un prestito forzoso ai cittadini più ricchi, furono confiscati i beni ecclesiastici e concesse in affitto perpetuo alle famiglie pù povere le terre coltivabili.
Impegnato nella difesa di Roma, Aguyar fu oggetto di attenzione da parte dell’opinione pubblica dell’epoca, anche di quella internazionale. La rivista The Illustrated London News pubblicò un disegno rappresentante Aguyar e Garibaldi a cavallo e il pittore olandese Jan Koelman scrisse di lui che sorprese i nemici in battaglia abbattendoli dal cavallo con un “lazo” nello stile migliore dei gauchos delle praterie sudamericane. A quanto si diceva non conosceva la paura e più di una volta salvò la vita a Garibaldi.
Il 30 giugno 1849, Aguyar - che era stato promosso tenente - colpito da una bomba francese nel vicolo del Canestraro nei pressi di Santa Maria in Trastevere, pur grondando di sangue, riuscì a gridare: “Viva le repubbliche d’America e di Roma!"
Fu portato nella vicina Santa Maria della Scala, a quel tempo adibita a ospedale, dove spirò. Aguyar che era nato in Uruguay non per caso, ma per forza, perché suoi antenati erano stati prelevati con la forza dal continente africano dai trafficanti europei, una volta libero, scelse di combattere per la libertà nel nostro Paese.
Crediamo che, oggi più che mai, sia importante tributare il giusto omaggio ad un uomo giunto dall'altra parte dell'oceano a combattere, e morire, in difesa di Roma e dei suoi valori. Incarnati in quella Costituzione che visse un solo giorno, il 4 Luglio 1849, ma che fu assunta come base dai nostri Padri Costituenti per scrivere la Costituzione democratica ed antifascista del 1948.
Per questo facciamo appello alle istituzioni tutte di Roma Capitale , alla Sindaca Virgina Raggi , affinchè venga, al più presto, realizzato il busto di Andrés Aguyar e collocato tra quelli dei combattenti, italiani e stranieri, presenti sul colle del Gianicolo.
promuovono
- Black Lives Matter Roma
- Associazione Garibaldini per l'Italia
- Aurelio in Comune
- Laboratorio di Quartiere S. Pietro Cavallegger
- Ni.Bi. Neri Italiani - Black Italians
-
OfficineCiviche Ciampino
-
Women's March Rome
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