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Questa petizione è chiusa
DICHIARAZIONE DI STATO DI EMERGENZA ECONOMICA

DICHIARAZIONE DI STATO DI EMERGENZA ECONOMICA

Questa petizione è chiusa
50 Sostenitori

andrea C.
ha lanciato questa petizione diretta a:
governo italiano
Petizione (Art.50 della Costituzione Repubblica Italiana)
“Nel rispetto della legalità dei periodi eccezionali”
per favorire il “Dialogo con lo Stato Italiano affinchè si valuti e dichiari lo
“STATO DI EMERGENZA ECONOMICA”
Quale passaggio obbligato (in conseguenza dell’emergenza sanitaria) a titolarità dell’Organo istituzionale a cui ne è demandata la gestione:                         il “Governo“e per esso il Presidente del Consiglio dei ministri

❖ STIMATO SIG. PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA STIMATA SIG.RA PRESIDENTE DEL SENATO STIMATO SIG. PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

Visti: • gli artt.2-3-53- 120 della Costituzione; • l’art.47 della l. 24 dicembre 2012, n. 234; • gli artt. 2, comma 1, e 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225 (istituzione del Servizio Nazionale della Protezione Civile) e relativo Comunicato del 3 febbraio 2014 della Protezione Civile; • lo Statuto dei diritti del contribuente, art. 9, comma 2, l. 27 luglio 2000, n. 212; • l'articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea;
                                                                  Premesso che
nel caso di eventi straordinari, allorché si viene a creare una situazione di degrado fisico, sociale ed
“economico” , si pone un duplice Dovere dello Stato per contribuire al ripristino delle condizioni
esistenti prima dell’evento: “1 - far fronte all’emergenza 2 - stimolare lo sviluppo “, Dovere che si
concreta nel compito ascritto alla Repubblica, art. 3, comma 2, Cost. di “rimuovere gli ostacoli di
ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.  
                                                        ------------------------
Noi sottoscritti cittadine e cittadini italiani
Chiediamo allo Stato Italiano di porre in essere tutto ciò che differenzia un sistema organizzato
da una risposta disordinata
Ritenendo che il “Governo” Italiano debba immediatamente prendere atto che il Paese intero è sotto inconfutabile “Stato di emergenza economica”. L’emergenza sanitaria, dichiarata a seguito della “pandemia” dovuta al Covid-19, ha colpito contemporaneamente e pesantemente il settore economico, comprendendo le imprese, i liberi professionisti, tutti i soggetti economici-contribuenti genericamente intesi, in uno i “cittadini”.

Ci siamo chiesti: cos’è lo stato di emergenza economica? Il Consiglio dei ministri, con delibera del 31 gennaio 2020, dichiarava (ai sensi e per gli effetti dell'articolo 7, comma 1, lettera c), e dell'articolo 24, comma 1, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1) per 6 mesi da quella data, lo “stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario” connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili. Questo si delinea, secondo la legge come uno “stato nel quale, eventi di calamità naturali o connesse con l'attività dell'uomo divengono di tale intensità da dover essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari, da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo” disciplinati da detta legge. In particolare, l’art.24 stabilisce che “La durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale non può superare i 12 mesi…omissis…..

Allo stesso modo in cui lo Stato Italiano, attraverso le Istituzioni preposte, ha gestito detta emergenza riteniamo che lo Stesso avrebbe già dovuto dichiarare lo “stato di emergenza di tipo economico” in quanto, per i soggetti economici, a seguito dell’evento in essere, si sono originati: -Danni derivanti dall’impossibilità di aprire le loro attività, generando contrazione della domanda e dell’offerta; -Perdita del fatturato e quote di mercato (che coinvolge una proiezione a breve, medio e lungo termine); -Perdita di avviamento, di contratti, di redditività, l’elevata incidenza onerosità dei costi fissi di struttura al cospetto delle disposizioni di legge in materia sanitaria etc.e ogni conseguenza derivante dal totale mistero che ad oggi assiste la forza di mercato della “ domanda e dell’offerta”; -Crollo del cd “cash flow” e contestuali problematiche relative al rimborso dei debiti finanziari; -Riflessi negativi ovvero degenerativi per i rapporti con gli istituti di credito; -Rischi derivanti dagli inadempimenti contrattuali (non gestiti dal Governo) in quanto, ad oggi, privi di qualsiasi concreto intervento sospensivo; -Impossibilità di adempiere al pagamento delle imposte, tasse etc. dovuti per legge; Tutto questo è stato determinato da un evento che può sicuramente definirsi di “forza maggiore” economica. Ci siamo chiesti: Cosa significa "Forza maggiore"?
Consiste in un evento imprevedibile e inevitabile, di una forza tale al quale non è oggettivamente possibile resistere. Evento che, per tale sua forza intrinseca determina ovvero condiziona la persona a compiere un atto positivo o negativo in modo necessario ed inevitabile. Al pari del caso fortuito, rileva quale causa di esonero da responsabilità dagli inadempimenti contrattuali.
La stessa Cassazione (Sentenza n. 22153 del 22 settembre 2017), delinea la nozione di forza maggiore, in materia tributaria e fiscale come: “causa esterna che obbliga la persona a comportarsi in modo difforme da quanto voluto, di talché essa va configurata, relativamente alla sua natura giuridica, come una esimente, poiché il soggetto passivo è costretto a commettere la violazione a causa di un evento imprevisto, imprevedibile ed irresistibile, non imputabile al contribuente, nonostante tutte le cautele adottate”.
In tale contesto, ci siamo chiesti: …………perchè il Governo non ha ancora concretizzato il Dovere di dichiarare, allo stesso modo di quanto ha fatto per l’emergenza di natura sanitaria, un’emergenza di tipo economico?
Per lo Stato i primi sintetici elementi informativi da porre a base per la dichiarazione di “stato di emergenza economica “sono quelli da attingere dalle attuali previsioni degli economisti, tra i quali, con approssimazione e mero titolo esemplificativo citiamo:

-Il livello di disoccupazione: , secondo il Fondo monetario internazionale lo shock avrà un impatto pesante sul mercato del lavoro globale, e per l’Italia, si stima una disoccupazione in aumento dal 10 al 12,7%; -Una contrazione del 9,1%: , secondo il Fondo monetario internazionale, questa la lacerazione che la pandemia dovuta al Covid 19 lascerà sull’economia italiana nel corso del 2020, con, nel 2021, il rimbalzo previsto del 4,8%.

In questa traumatica - delicata fase delle imprese, attività economiche e professionali, per tentare di raggiungere l’obiettivo di avvertire la tanto richiesta “concreta presenza dello Stato” ognuno di NOI “soggetti costituzionalmente aventi diritto” deve avvertire l’esigenza, con senso di Dovere, di favorire allo Stato un’attenta analisi degli elementi caratterizzanti la propria “ attuale “ figura imprenditoriale e/o professionale, ovvero di cittadino, collaborando, sempre solo e soltanto spontaneamente, al pseudo censimento per la formazione di dati dimensionali e numerici che consentano alle Istituzioni competenti ( anche per Territorio) di prendere atto della reale portata dell’aiuto, sostegno, incentivo necessario per il mantenimento in vita delle realtà economiche, e che oggi versano in una pericolosissima situazione di compromissione della “continuità aziendale”, se non di cessazione.
Ma, il contesto di un evento tanto critico, quali la dimensione spaziale, l’ignoto arco temporale, e non da ultimo l’entità dei danni attuali e potenziali derivanti dal 31 gennaio 2020, non puo e non deve costituire l’unica ragione posta a base della “attuale e obbligata “richiesta di collaborazione tra cittadini e le Istituzioni.
Al contrario, per il richiamato principio Costituzionale di “giustizia, solidarietà sussidiarietà” tra Stato e Cittadino, dovrebbe sempre portare, ciascuno, a riconoscersi come soggetto tutelato dall’ordinamento e riconoscere l’altro nella fondamentale uguaglianza in termini di dignità e diritti.
Ci siamo chiesti:
L’imprenditore come potrà agire con diligenza nella gestione della Impresa, se all’intera economia e al ciclo economico è stato sottratto il “ ciclo economico” che un base ai cardinali concetti di macroeconomia, si definisce “ alternanza di fasi caratterizzate da una diversa intensità dell'attività economica”?
Di conseguenza, quali rapporti si instaureranno con il nuovo Codice anti-crisi, il “Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza” (Decreto Legislativo 12 gennaio 2019, n. 14), anche nel ricordo che quando un’impresa è in crisi, ovvero è insolvente, non si crea un danno solo per la diretta interessata ma altresì per l’intera economia?
Siamo ben consapevoli che in Italia, l'unico stato di emergenza positivamente contemplato dall'ordinamento giuridico è quello deliberato dal Consiglio dei ministri, senza il bisogno di vagli parlamentari (ai sensi della legge n. 225 del 1992 sulla protezione civile)
                                                    Lo stato di emergenza economica
permetterebbe, altresì, al Ministro dell’Economia di adottare un provvedimento di fondamentale tutela per il contribuente, pur se già delineato all’Art. 9 co 2 dello Statuto del Contribuente, che testualmente stabilisce” Con proprio decreto il Ministro delle finanze, sentito il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, può sospendere o differire il termine
per l'adempimento degli obblighi tributari a favore dei contribuenti interessati da eventi eccezionali ed imprevedibili”.
A parer nostro, tutto questo dovrebbe essere svolto dal Governo, a norma dell’art 120 Cost. Co 2, che stabilisce “Il Governo può sostituirsi a organi delle Regioni, delle Città metropolitane, delle Province e dei Comuni [...] quando lo richiedono la tutela dell'unità giuridica o dell'unità economica e in particolare la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, prescindendo dai confini territoriali dei governi locali”.
Solo attraverso la dichiarazione di “stato di emergenza economica” potranno essere gettate le basi per la ricostituzione di una sana economia, nonché la possibilità di permettere nuovamente l’applicazione dell’art 53 della nostra Costituzione “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”, il quale rappresenta un diritto e un dovere di tutti i cittadini senza incorrere in sacrifici eccessivi e fuori controllo.
Qualsiasi dispositivo di riapertura delle attività, di ripartenza, a nulla servirà in assenza di una perfetto “ciclo economico “e di tutte le fasi ad esso appartenenti, di guisa che, qualsiasi iniziativa, unitamente all’ingiusto indebitamento (proclamato come Aiuto dai DPCM emanati) difficilmente consegnera’ ad ognuno di Noi ( al momento e nell’ignoto arco temporale) il ripristino della Libertà di IMPRESA e di iniziativa economica
                                                                Alla luce di questi fatti

CHIEDIAMO Che sia dichiarato uno “stato di emergenza economica “con ogni effetto a tutela di NOI CITTADINI, in quanto la crisi economica, ovvero il rischio di recessione economica sembrano tristemente realtà……. e non bastano le promesse… di un futuro migliore, per la tutela effettiva dei Nostri insediamenti produttivi, e di Noi Cittadini. In ultimo, e nel piu’ alto rispetto per la nostra Patria, Stato e di ogni Istituzione, ci sia consentito di invocare, con adeguato e dovuto Senso di Rispetto per ogni sforzo governativo sin qui profuso, ogni necessario intervento dello Stato, a comprova del “Dialogo e della Solidarieta’ tra Stato e Cittadini” .

Con i sensi di profonda gratitudine

Trento, 30 Aprile 2020

I Promotori: Dott.Domenico De Tullio (Cittadino e Commercialista Libero Professionista) Avv. Ylenia Leo (Cittadina e Avvocato Libero Professionista) Iorio Vittorio (Cittadino e Imprenditore Ristoratore) Andrea Colapietro (Cittadino e Artigiano -Impiantista- Autotrasportatore) Roberta Calaresu (Cittadina e commerciante) Greta Ruaro (Cittadina e artigiano settore alimentare) Rubini Silvia (Cittadina e Webmaster Consulente SEO) Dott. Marco Bombasaro (Cittadino e Commercialista Libero Professionista) Alessio Lanave (Cittadino e lavoratore dipendente)

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