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A Docenti e ATA: Firmiamo per bocciare il "Piano scuola" di Renzi

A Docenti e ATA: Firmiamo per bocciare il "Piano scuola" di Renzi

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Questa petizione è stata creata da Alvaro B. e potrebbe non rappresentare il punto di vista della comunità di Avaaz.
Alvaro B.
ha lanciato questa petizione diretta a:
A Docenti e ATA

Al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi

Alla Ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini

Al Consiglio dei Ministri

Al Parlamento della Repubblica Italiana

Alle principali testate giornalistiche e radiotelevisive

Noi sottoscritti Docenti, Amministrativi, Tecnici e Ausiliari della Scuola Statale esprimiamo il nostro dissenso e la nostra ferma opposizione al cosiddetto “Piano Scuola” e alle sue linee guida contenute nel libello propagandistico “La buona scuola”, disponibile sul sito http://www.governo.it/backoffice/allegati/76590-9641.pdf .

Se passasse questo ennesimo attacco a tutti noi, nessun Docente avrebbe più la titolarità sulla propria scuola; sarebbe invece titolare su una rete di scuole, come un tappabuchi, in balia dei giudizi dell'onnipotente Dirigente Scolastico e del suo "Mentor" (sic!). Vivrebbe la propria vita professionale nella spasmodica ricerca di "crediti" (ossia di prove di fedeltà al Dirigente stesso), preoccupato/a degli esiti dei ridicoli quiz Invalsi. Non avrebbe più scatti garantiti in base all'anzianità, ma elemosine di € 60,00 ogni tre anni (a condizione che "faccia il bravo/la brava"). I privati entrerebbero nel Consiglio d'Istituto (=di Amministrazione) di ogni scuola, e il "Consiglio dei Docenti" (non più Collegio!) discuterebbe solo di programmazioni. Come prevedeva il disegno di legge Aprea.

Valutiamo tutto questo per quello che è: un attacco eversivo alla Scuola della Repubblica per riportarla al tempo del Regime fascista, che assegnò ai Presidi il diritto di stendere annualmente LA NOTA DI QUALIFICA FUNZIONALE SUI DOCENTI (nella quale essi scrivevano persino della lunghezza delle gonne). Ricordiamo al Presidente del Consiglio Renzi che la nota di qualifica fu abolita in Italia nel 1974 con i Decreti Delegati (che introdussero gli organi collegiali, anche quelli di genitori e studenti), perché palesemente in contrasto con la Costituzione (in particolare con il suo articolo 33).

Consideriamo oltraggioso per la dignità dei Docenti questo vergognoso tentativo di mascherare il ritorno del Disegno di Legge Aprea/Ghizzoni (già sonoramente bocciato dalle mobilitazioni dei Docenti, dei Genitori e degli Studenti nel 2008 e nel 2012). Oltraggioso perché, esplicitando queste intenzioni soltanto alla pag. 71 del succitato libello, dopo una lunga serie di buoni proponimenti e di belle parole, i latori delle medesime credevano forse che il mondo della Scuola non se ne sarebbe accorto. Altro evidente indizio della scarsa considerazione che questi signori nutrono per l’Istruzione Pubblica Italiana (l’unica indipendente e pluralista) e per i Docenti, che della Scuola sono gli artefici e i pilastri.

Stigmatizziamo, infine, il tentativo di consegnare la Scuola Statale ai privati, ossia ai poteri forti del territorio; che, nella migliore delle ipotesi, sono enti confessionali o economici talmente potenti da poter trasformare la Scuola a propria immagine e somiglianza; ma, in molte contrade d’Italia, sono le mafie.

Non siamo così stupidi da respingere simile obbrobrio solo se viene da Berlusconi e dalla Destra estrema. Lo respingiamo e lo respingeremo sempre, anche se viene dal Signor Matteo Renzi o da qualsiasi Partito, quand’anche si professi, più o meno impropriamente, “Democratico”.

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