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Impegno all'accuratezza

Proprio come i giornali o le agenzie di stampa creano storie, Avaaz crea e pubblica centinaia di campagne ogni anno, e invia migliaia di email, comunicati stampa e dichiarazioni in merito alle campagne. E proprio come i giornalisti, spesso lo facciamo su scadenze molto brevi per intervenire su eventi urgenti.

Ci impegniamo al massimo perché tutte le nostre informazioni siano accurate, e il 99,9% delle volte ce la facciamo. Ma è impossibile farcela sempre, e quando sbagliamo il nostro impegno è di pubblicare le correzioni alle nostre comunicazioni pubbliche sulla homepage del nostro sito. Inoltre, se una campagna è stata portata avanti sulla base di inesattezze pesanti, ci impegniamo a informare le persone che si sono unite alla campagna offrendo loro la possibilità di ritirare il loro sostegno.

Questa pagina può essere trovata in qualunque momento sulla homepage del nostro sito.

Correzioni nel 2022:
  • 26 gennaio: nelle email della campagna ai membri di Avaaz e nelle corrispondenti pagine della campagna sul traffico di animali selvatici su Facebook e altre piattaforme di social media, Avaaz ha scritto che "Rimangono solo 7.000 ghepardi in natura, e malgrado ciò 4.000 sono stati venduti su Facebook negli ultimi dieci anni!”. Tuttavia, ci è stato comunicato che le fonti su cui ci siamo basati per questa cifra (qui e qui) contenevano inesattezze. Il dato statistico corretto, basato su questo studio, è che oltre 2.000 ghepardi sono stati messi in vendita su piattaforme online negli ultimi dieci anni. Si tratta comunque di un numero elevato considerando che sono rimasti solo circa 7.000 ghepardi in natura. Ci scusiamo per la confusione e siamo grati che ci sia stata indicata la cifra corretta.

Correzioni nel 2020:
  • 30 gennaio: nel report "Perché YouTube mostra misinformazione climatica a milioni di utenti?" Avaaz ha scritto che "YouTube ha spinto gli utenti alla misinformazione climatica attraverso video ogni giorno". Le parole "ogni giorno" sarebbero dovute essere cancellate da quella frase, ma non è stato fatto per errore. Sebbene sia vero che milioni di utenti sono spinti alla misinformazione climatica attraverso video, non possiamo essere certi che questo accada ogni giorno. Pur essendo questa affermazione potenzialmente vera, infatti su YouTube si visualizzano un miliardo di ore di video al giorno e un numero significativo di questi riportano misinformazione, la nostra ricerca non si incentrava sulle visualizzazioni giornaliere, ma sul totale delle visualizzazioni dei 100 principali video rispetto a tre specifici termini di ricerca relativi al clima.
Correzioni nel 2019:

Strano a dirsi, ma di migliaia di campagne, email, comunicati stampa e interviste, non ci è stata segnalata nessuna affermazione incorretta e non abbiamo dovuto fare la minima correzione nel 2019!! Se ne hai trovata qualcuna, ti preghiamo di scriverci a media@avaaz.org. Ma in generale sembrerebbe che stiamo diventando sempre più bravi a raggiungere il 100% dell'accuratezza!

Correzioni nel 2018:
  • 18 luglio: in una email ai membri di Avaaz in Francia concernente una miniera d'oro nella Guiana francese abbiamo scritto che “cianuro e metalli pesanti si sarebbero riversati nelle acque sotterranee". Anche se è vero che esiste il rischio che questi metalli fuoriescano visto l'alto tasso di perdite in progetti simili in tutto il mondo (25 dal 2000, globalmente), non è certo che ce ne saranno in questo progetto. Abbiamo anche commesso un errore nel descrivere l'esatta profondità e dimensione della miniera. Invece di dire che la miniera sarebbe profonda quanto l'altezza della Tour Eiffel, sarebbe stato più accurato dire che una torre delle dimensioni della Tour Eiffel potrebbe essere contenuta nella miniera in orizzontale. Inoltre, la nostra campagna suggeriva che la miniera avrebbe causato lo sgombero dell'equivalente di 2000 campi da calcio di terreno, mentre il numero ufficiale fornito dalla compagnia mineraria è di 1000 campi da calcio, di cui il 55% è già stato sgomberato. Su questo punto, ci sono delle incongruenze tra quanto riportato dalla stampa e l'analisi dell'azienda, per cui non possiamo essere certi del vero numero. Siamo sinceramente dispiaciuti per queste inesattezze, non appena ci sono state segnalate abbiamo pubblicato un'ammenda sulla pagina della campagna per avvertire i membri di Avaaz.
Correzioni nel 2017:
  • Si fa fatica a crederci, ma su migliaia di campagne e email e comunicati stampa e interviste, non abbiamo avuto nessuna richiesta di rettifica e non è possibile trovare alcuna dichiarazione incorretta nel 2017! Se ne hai trovate, ti preghiamo di scriverci a media@avaaz.org. Ma, in generale, sembra davvero che stiamo facendo un ottimo lavoro nell'essere accurati al 100%!
Correzioni nel 2016:
  • 13 novembre: in una email ai membri di Avaaz negli Stati Uniti d'America, abbiamo scritto che se un numero di Stati con una quantità totale di grandi elettori superiore a 270 avesse sostenuto il "National Popular Vote Bill" (una proposta di legge per riformare il sistema elettorale sulla base del voto popolare e non dei collegi elettorali) entro il 19 dicembre, avrebbero potuto impedire a Donald Trump di diventare presidente. In realtà il "National Popular Vote Interstate Compact" contiene una scadenza interna del 20 di luglio dell'anno delle elezioni presidenziali, e non può quindi influenzare il risultato delle elezioni 2016.

    Appena scoperto questo errore, abbiamo chiuso la campagna, aggiornato le pagine con una correzione e scritto a tutti i firmatari della petizione con una correzione e un messaggio di scuse. Ai firmatari è stato proposto di eliminare la loro firma, ma continueremo a usare la petizione per portare avanti la campagna per il "National Popular Vote Bill", un'importante riforma democratica.

  • 2 marzo: Avaaz ha testato la reattività di una minuscola percentuale della nostra comunità (lo 0,7%) a una raccolta fondi per l'incredibile iniziativa "The Ocean Cleanup", che in meno di 10 anni potrebbe smaltire fino a metà dell'enorme isola di plastica del Pacifico. Tutto è stato fatto mentre eravamo in comunicazione con lo staff di The Ocean Cleanup, con il quale Avaaz aveva già parlato più volte in passato.

    Nelle nostre conversazioni, il consulente di marketing e comunicazione di The Ocean Cleanup ci ha inviato questo messaggio Skype: "Siamo felici che ci stiate tenendo in considerazione. Posso confermare che siamo felici di essere citati come organizzazione insieme al nostro fondatore e AD Boyan. Devo però chiedervi se possiamo vedere la bozza della mail per controllare lo stile e verificare i fatti. So che visti i tempi stretti non è il massimo, però…"

    Il team di Avaaz ha risposto immediatamente inoltrando la bozza dell'email. Poi è arrivata l'approvazione del nostro contatto, che però ci ha comunicato che l'OK finale l’avrebbero dovuto dare gli altri membri del team di The Ocean Cleanup.

    Mentre aspettavamo l'ultimo parere sulla bozza, abbiamo mandato un'email di prova allo 0,7% dei membri della nostra comunità, per verificare quanto avrebbero sostenuto l'iniziativa. Nonostante avessimo avvisato il team di The Ocean Cleanup che avremmo mandato questa mail, abbiamo commesso un errore: prima di mandare qualsiasi cosa, avremmo dovuto aspettare la piena approvazione da parte dell'organizzazione. Il test è stato inviato il 25 febbraio 2016 e sono stati raccolti 18.682,98 dollari, donati da 687 membri di Avaaz. La cifra sarà destinata direttamente a The Ocean Cleanup.

    Ci scusiamo con il team di The Ocean Cleanup per il nostro errore, e speriamo che i fondi raccolti aiutino questa organizzazione a realizzare il sogno di un oceano libero dalla plastica.

  • 30 Gennaio: In varie email inviate a membri in Germania, Francia, Belgio e altri paesi dell'Unione Europea, in cui si chiedeva una valutazione di impatto ambientale transfrontaliera per tutti i reattori nucleari belgi, abbiamo affermato che uno dei reattori recentemente aveva avuto una fuoriuscita di "un gas bianco" o "gas sospetti". I media hanno in realtà riportato di un "denso vapore bianco" dalla centrale e di come una "perdita di acqua in un generatore" abbia costretto allo spegnimento del reattore. Ci scusiamo per qualsiasi possibile confusione sulla natura della sostanza fuoriuscita.


Correzioni nel 2015:
  • 12 febbraio: in una email ai membri per far avere un risarcimento alle vittime del disastro del Rana Plaza, abbiamo affermato che Benetton "ha avuto profitti di 139 milioni di euro nell'anno del crollo". La holding finanziaria di Benetton, Edizione, controllata al 100% dalla famiglia Benetton, ha avuto un guadagno netto di 139 milioni di euro nel 2013. Il gruppo Benetton, però, ha avuto in quello stesso anno una perdita netta di 199 milioni di euro.


Correzioni nel 2014:
  • 8 settembre: In due delle nostre email che annunciavano la Marcia Globale per il Clima era incluso un riferimento alla mini era glaciale nota come Dryas Recente. In una email abbiamo scritto "6 mesi che sono bastati al pianeta per ricoprire [...] con un gigantesco muro di ghiaccio". Anche se effettivamente l'abbassamento di temperature della Dryas Recente è avvenuto rapidamente in un periodo di circa 6 mesi, l'espansione dei ghiacciai e il movimento dei ghiacci ha impiegato molto più tempo. Maggiori informazioni sulla mini era glaciale Dryas Recente si possono trovare in questo articolo.


  • 13 luglio: Dichiarazione del Centro per la Sicurezza Alimentare -- "Il Centro per la Sicurezza Alimentare (CSA) di recente ha proposto ad Avaaz di effettuare una raccolta fondi per un mercato non-profit per lo scambio di semi e per sostenere un forte movimento a protezione dei semi che promuova i diritti degli agricoltori e protegga la diversità dei semi locali. Una errata comunicazione del CSA con la Dott.ssa Vandana Shiva ha portato all'inclusione per errore della Dott.ssa Shiva nella iniziativa di raccolta fondi di Avaaz. Il CSA è dispiaciuto e si scusa per l'incomprensione e prende la piena responsabilità per l'erronea inclusione del nome della Dott.ssa Shiva nella iniziativa di raccolta fondi. Vogliamo affermare chiaramente che Avaaz ha agito in buona fede nell'intera vicenda e apprezziamo il sostegno della comunità di Avaaz su questo tema fondamentale.

    Per oltre due decenni il CSA ha lavorato al fianco della Dott.ssa Shiva e di Navdanya, l'organizzazione da lei fondata, e entrambe le organizzazioni hanno l'obiettivo comune di difendere i semi locali, la loro diversità, e il diritto degli agricoltori di conservare e scambiare i semi tra loro. Speriamo di lavorare di nuovo presto con Navdanya e gli altri movimenti su progetti concordati assieme per costruire un futuro migliore per i semi."


Correzioni per il 2013:
  • 13 agosto: in una email di raccolta fondi per la lotta contro il cambiamento climatico inviata ai membri, abbiamo scritto che la scienziata del clima Dr. Julienne Stroeve "non credeva ai suoi occhi" vedendo lo stato di scioglimenti dei giaccio artico. Tale caratterizzazione della sua reazione non era accurata. Era una interpretazione della sua reazione che abbiamo fatto in base ai racconti sul suo viaggio ma non era sostenuta da sue affermazioni. La Dott.ssa Stroeve ha speso decenni misurando i ghiacciai, e nonostante fosse allarmata, non era corretto affermare che fosse incredula. Ci scusiamo per l'errore, che abbiamo corretto non appena ci è stato fatto notare.


  • 25 luglio: in una email ai membri italiani, abbiamo scritto che Medoilgas si stava "rifiutando di fare una valutazione di impatto ambientale" prima di iniziare a trivellare a largo della costa italiana. In realtà Medoilgas ha avviato una iniziale Valutazione di Impatto Ambientale ma si sta rifiutando di completare una Autorizzazione di Impatto Ambientale richiesta dal governo italiano. Inoltre nella nostra email abbiamo affermato che dopo una recente modifica della legge, "le aziende possono effettuare perforazioni vicino alla costa senza l'obbligo dei normali controlli necessari a proteggere l'ambiente". Questo non è corretto. Mentre la nuova legge ha annullato una moratoria sulle perforazioni offshore per alcuni progetti, le aziende che effettuano perforazioni sono obbligate a soddisfare le "normali" procedure che erano in vigore prima della moratoria. In molti, tuttavia, ritengono che queste procedure siano insufficienti a proteggere l'ambiente.

Correzioni per il 2012:
  • 29 novembre: in una mappa pubblicata sul Daily Briefing di Avaaz e poco dopo sui social media in seguito al voto dell'assemblea generale dell'ONU sul riconoscimento della Palestina in quanto stato non osservatore, la Nuova Zelanda è stata erroneamente segnata come astenutasi dal voto. In realtà la Nuova Zelanda ha votato a favore dello stato palestinese. Inoltre il Sahara Occidentale è stato erroneamente inserito come parte del Marocco, invece che come territorio non auto-governato. Entrambi questi errori sono stati velocemente corretti sul Daily Briefing e una notifica della correzione è stata inserita nella pagina.


  • 12 settembre: in una email sul trattato Trans-Pacific Partnership, Avaaz ha scritto: “Il senatore USA Elizabeth Warren, in un recente intervento ha dichiarato: “Le aziende non sono persone. Le persone hanno cuori, bambini, lavori, si ammalano, piangono, danzano. Vivono, amano e muoiono. E tutto ciò conta, perché non governiamo questo paese per le aziende, lo governiamo per le persone." Raggiungiamo un milione di persone per fermare il controllo delle aziende sui nostri governi.” Nonostante Elizabeth Warren abbia affermato tutto ciò, in realtà lei è una candidata al Senato, non una senatrice.


  • 15 agosto: Avaaz ha inviato una email ai membri della Gran Bretagna intitolata “UK: Salvate i campi delle nostre scuole!”. L'email conteneva un errore nella sua prima frase. L'email infatti affermava: ”Michael Gove sta svendendo i campi sportivi delle nostre scuole a ricchi proprietari ad un tasso impressionante - lasciando una generazione di bambini britannici senza un luogo in cui giocare”. L'uso del termine "impressionante" non era accurato per descrivere l'attuale tasso di vendita, ma, a causa della liberalizzazione che governa la dimensione minima richiesta per i campi sportivi nelle scuole la frase sarebbe dovuta essere: "I cambiamenti della regolamentazione potrebbero causare un impressionante tasso di vendita di campi da gioco a ricchi proprietari e l'eliminazione di campi da gioco per una generazione di bambini".


  • 18 luglio: la campagna in favore dei diritti degli omosessuali in Polonia lanciata nel nuovo sito di petizioni di Avaaz da un politico polacco conteneva 2 errori fattuali. Il primo era che le coppie gay non avevano il diritto di visita negli ospedali. In verità il diritto di visita ai compagni di una coppia è concesso. Tuttavia a loro non è garantito lo stesso diritto previsto per le coppie eterosessuali, visto che gli omosessuali sono esclusi dal poter prendere decisioni sui trattamenti medici dei loro compagni. Il secondo errore riguardava la dichiarazione che le coppie gay non possono comprare una casa insieme. Le coppie omosessuali possono avere proprietà in comune, ma i diritti dei partner non sono rispettati nell'esecuzione dei testamenti e dei lasciti: se un partner muore e la proprietà viene lasciata in eredità all'altro, la proprietà può essere contestata. La Corte europea dei diritti dell'uomo ha detto che questa è una chiara violazione di diritti umani. Il testo della petizione era accurato, ma sfortunatamente questi due errori non erano stati avvistati prima che la campagna fosse stata inviata ai membri di Avaaz in Polonia.


  • 23 maggio: Avaaz ha inviato una campagna via email ai membri del Regno Unito dal titolo "Il taglio più crudele del Regno Unito". L'email sosteneva che ogni anno decine di migliaia di ragazzine erano costrette a subire la mutilazione genitale femminile, mentre in realtà i numeri non si conoscono. Quello che si conosce secondo Forward, la ONG più importante sulla questione, è che sono 98.000 le ragazzine sotto i 15 anni in pericolo e potenzialmente vittime della mutilazione. La nostra petizione era corretta dal punto di vista fattuale, ma visto che l'email era inesatta abbiamo sondato i firmatari della petizione e soltanto il 3% ha voluto ritirare la propria firma, cosa che abbiamo fatto prima di consegnarla.


  • 1 maggio: in un'email riguardo un attacco informatico al sito di Avaaz, abbiamo scritto che "un esperto ci ha detto che l'attacco poteva venire molto probabilmente solo da un governo o da un'azienda privata". A seguito di quella campagna abbiamo scoperto che l'esperto in questione non si era opposto a quel punto di vista quando ipotizzato dai membri del nostro team tecnico, ma non era stato lui a proporlo.


  • 28 febbraio: in un'intervista alla radio BBC nello stesso giorno in cui il tentativo di evacuazione in Siria era stato reso pubblico, il nostro direttore esecutivo ha dichiarato che l'Esercito siriano libero non era coinvolto nel tentativo di evacuazione. Questo è falso. L'Esercito dei ribelli ha giocato un ruolo significativo nell'evacuazione, del quale Avaaz era inizialmente all'oscuro a causa del caos dell'operazione, delle difficoltà di comunicazione sul campo e della nostra politica di ridurre al minimo i contatti con i gruppi armati in Siria. Il ruolo dell'Esercito siriano libero non era menzionato nei comunicati stampa del 28 e 29 febbraio riguardanti l'evacuazione. Ci scusiamo con l'Esercito siriano libero per questo errore in completa buona fede.


  • 28 febbraio: in un comunicato stampa sostenevamo che Avaaz aveva "coordinato" una tentata evacuazione di 4 giornalisti e di diversi feriti intrappolati a Baba Amr messa in piedi da attivisti siriani. Infatti abbiamo sostenuto e assistito alcuni degli attivisti coinvolti, trasmettendo messaggi e informazioni fra loro e fra i giornalisti, i loro datori di lavoro e le loro famiglie. Nonostante avessimo giocato un ruolo nel processo decisionale e nella programmazione dell'evacuazione, la stessa è stata caotica e non è accurato rivendicarne il coordinamento. Abbiamo individuato questo errore dopo solo 2 ore che avevamo diffuso il comunicato stampa e prima di aver rilasciato qualunque intervista. Abbiamo quindi cambiato le nostre dichiarazioni e detto che abbiamo "aiutato" o "sostenuto" gli attivisti coinvolti.


  • 5 gennaio: in un'email "test" aperta da 3500 iscritti di Avaaz in Canada noi sostenevamo che il Primo ministro Harper appoggiava la proposta di un'azienda privata per cominciare a far pagare l'ingresso al Parco nazionale Jasper. Nei fatti però il pagamento sarebbe stato imposto soltanto per una specifica attrazione del parco, e non abbiamo alcuna prova che dimostri che il Primo ministro abbia preso posizione in merito, ma soltanto dichiarazioni di alcuni bene informati. Abbiamo corretto immediatamente questi errori non appena lo abbiamo scoperto e abbiamo informato le persone che avevano ricevuto l'email.