Fermiamo l'epidemia di stupri
Al Primo Ministro indiano Modi:
600 milioni di donne e ragazze indiane sono in pericolo. Come cittadini del mondo, siamo dalla parte dei cittadini indiani che chiedono al governo di agire. Ci rivolgiamo a lei affinché si impegni da subito a sostenere l’esemplare ed esauriente “Manifesto per le donne”, per rendere il Paese sicuro per tutti i suoi cittadini.
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È raccapricciante, e purtroppo non è un caso isolato! Io stessa ho subito un tentativo di violenza di fronte a un poliziotto che non ha mosso un dito. Ormai è evidente che le istituzioni hanno abbandonato le donne indiane. Ma sono convinta che abbiamo la possibilità di cambiare le cose.
Il nuovo Primo Ministro indiano è stato eletto nella città santa di Varanasi con la promessa di farla prosperare grazie al turismo. Ecco perché vogliamo inondare proprio la sua città con milioni di richieste da tutto il mondo, costringendolo finalmente a entrare in azione per salvare le donne, se vuole salvare i suoi piani di rilancio del turismo.
In India non è mai stata inondata una città di manifesti, almeno non nel modo che stiamo progettando. Ma quella a cui stiamo assistendo è una vera e propria emergenza nazionale e bisogna reagire con una determinazione senza precedenti. Unitevi al movimento indiano che chiede un’azione urgente per fermare la violenza sulle donne. Assieme agli esperti abbiamo scritto il “Manifesto per le donne”: un piano di riforme fondamentali per fermare l’epidemia di stupri, che include nuove leggi, maggiore vigilanza, supporto medico e psicologico, e, forse l'unica cosa che può eradicare il fenomeno, educazione pubblica. Tutti i partiti l’hanno sottoscritto, ora tocca a Modi! Firmate subito, arriviamo a 2,5 milioni di persone per pretendere che Modi si attivi direttamente in difesa delle donne indiane.
Alaphia Zoyab, del team di Avaaz
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